VIAGRANDE – Un incontro etneo dal titolo “Con i popolari contro i populismi” ha cercato di identificare la ragione sociale di Area Popolare – nata dall’abbraccio recente tra Udc e Ncd – e le prospettive future dei moderati italiani.
E’ una parola ricorrente durante tutta la convention quella dell’etichetta “moderata” di quest’area politica. Troppo forte la voglia di smarcarsi dall’anticasta dei 5Stelle e dal modello lepenista verso il quale sta virando il centrodestra a trazione salviniana.
[wpvp_embed type=youtube video_code= 18akiHEUR1c width=670 height=377]
Così – dinanzi a un pubblico folto e costituito prevalentemente da amministratori locali – si sono confrontati il coordinatore regionale di Ncd Giuseppe Castiglione, il presidente del Gruppo di Area Popolare al Senato Renato Schifani, il segretario Nazionale Udc Lorenzo Cesa e i deputati regionali di Ncd e Udc Nino D’Asero e Mimmo Turano. A smistare gli interventi l’eurodeputato Giovanni La Via che nel corso del suo discorso iniziale ha chiarito la direzione che intenderà prendere Area Popolare.
[wpvp_embed type=youtube video_code=impYpVOetOI width=670 height=377]
“All’Ars abbiamo costituito un intergruppo – spiega La Via – anche se su alcuni temi abbiamo visioni diverse così come nel giudizio su Crocetta. Ovviamente si poteva fare di più. Ma il nostro obiettivo è un’aggregazione moderata perché siamo lontani dal populismo a guida leghista”.
“Io sono critico rispetto all’operato del presidente – ha aggiunto –. Sembra una macchina ferma dove il conducente ha dimenticato di inserire la marcia”
Ma ad intervenire a gamba tesa sulle contraddizioni dell’Ncd in Sicilia è Renato Schifani con un durissimo passaggio su Rosario Crocetta e i “professionisti dell’antimafia e della legalità”.
[wpvp_embed type=youtube video_code=i82iaDoPVUc width=670 height=377]
“Il governatore Crocetta aveva iniziato con grandi proclami – ha spiegato il senatore – con il programma della legalità e dell’antimafia. La legalità è un valore per tutti noi e non deve essere usata come barriera da quella classe politica mista a quella industriale della Sicilia che ha fatto dell’antimafia la propria icona e che ora è in crisi. Palesemente in crisi per le contraddizioni e per le indagini che hanno colpito alcuni soggetti che hanno fatto carriera per questa impostazione dell antimafia”.
Schifani ha sottolineato la propria delusione per il governo Crocetta bocciandolo senza appello e ricordando che la vittoria del 2012 da parte del Pd è stata condizionata dalla spaccatura del centrodestra. Forse una stilettata a Gianfranco Micciché adesso commissario isolano di Forza Italia?
[wpvp_embed type=youtube video_code=I0NYsUny53g width=670 height=377]
L’incubazione di Area Popolare è diversa in Sicilia rispetto a Roma. Infatti l’Udc è stato sempre alleato di governo del Pd mentre l’Ncd è stata sino a poco tempo fa dall’altra parte della barricata e ovviamente ancora l’intergruppo è un passaggio ancora in divenire per trarne un primo giudizio vista anche la paralisi del Crocetta quater.
Se Schifani intende “guardare subito oltre il crocettismo” invece più cauto il capogruppo Ncd all’Ars Nino D’Asero che ha detto di “rispettare la posizione del senatore” ma in maniera felpata ha teso la mano al Pd e al governo Crocetta: “C’è bisogno di un confronto con i democratici e vogliamo un dialogo politico sia con il Pd sia con l’Udc. In Sicilia può partire un nuovo modello politico”.
Sembrano passati anni luce quando Schifani, Castiglione e D’Asero rappresentavano lo stato maggiore del Pdl isolano. Adesso la mutazione genetica verso una “cosa bianca” è già salpata e Area Popolare cerca una collocazione netta sia sul piano europeo, nazionale e siciliano. Sull’isola, però, le gatte da pelare sono tante e il sostegno a Rosario Crocetta al momento è digerito da molti obtorto collo.