Inaugurato il “Caleidoscopio” di Contemporary Art in Sicily

Inaugurato il “Caleidoscopio” di Contemporary Art in Sicily

SPADAFORA – “Contemporary Art in Sicily” continua. Ieri è stata inaugurata al Castello di Spadafora la mostra “Caleidoscopio“: ben 28 opere realizzate per incantare e far sognare il visitatore.

La mostra rimarrà visitabile fino al 3 dicembre a Spadafora con ingresso gratuito tutti i giorni dalle 16,30 alle 20,30 e il sabato e la domenica dalle 10,30 alle 13,00 e dalle 16,30 alle 20,30.

Le 28 opere presenti sono di ben 13 artisti contemporanei: Rosario Bruno, Momò Calascibetta, Piero Corpaci, Michele D’Avenia, Pippo Galipò, Mantilla, Franco Mineo, Enzo Rizzo, Salvo Russo, Sara Teresano, Delfo Tinnirello, Gaetano Tranchino e Mariella Marini, quest’ultima recentemente scomparsa e a cui è stato deciso di fare un omaggio proprio al Castello, dove si è tenuta la sua ultima personale.

MARINI

L’evento ancora una volta ha richiamato un numeroso pubblico che ha apprezzato gli interventi di Antonio D’Amico, consigliere comunale di Spadafora e supervisore di Contemporary Art in Sicily – Spadafora, Ranieri Wanderlingh, ideatore del progetto, Dario Russo, il coordinatore artistico, il curatore della mostra Gerardo Rizzo e gli artisti.

D’Amico, ringraziando il sindaco di Spadafora, Giuseppe Pappalardo, ha evidenziato come il festival si sia sviluppato, aggiungendo che “l’Amministrazione comunale di Spadafora è orgogliosa di poter valorizzare gli artisti siciliani”.

Wanderlingh ha precisato: “Registriamo una quasi totale disattenzione da parte delle istituzioni. Si dice che non ci sono i soldi, ma con questo festival abbiamo dimostrato come sia possibile con fondi europei rilanciare lo sviluppo dell’impresa culturale”.

Russo ha inoltre raccontato: “Noi tutti partecipando a questo evento abbiamo dentro qualcosa di diverso dopo i fatti di Parigi. Ma stando qui a parlare di bellezza, compiamo un’operazione volta a contrastare quella desertificazione”.

TRANCHINO_2

Parlare della mostra e degli artisti è toccato a Rizzo che ha spiegato: “Il titolo Caleidoscopio vuole evidenziare la molteplicità di colori e immagini, proprio come l’etimologia della parola che vuol dire “vedere bello”. Abbiamo operato una scelta per rappresentare una grossa e bella fetta della contemporaneità siciliana”.