Manca l’assessore alle Autonomie Locali ed è bufera sul Crocetta quater

Manca l’assessore alle Autonomie Locali ed è bufera sul Crocetta quater

PALERMO – È nato il nuovo (l’ennesimo, il quarto in 3 anni) governo Crocetta… e vissero tutti felici e contenti.

Magari si potesse concludere questa “favola” con un finale ad effetto come questo.

Purtroppo o per fortuna, un finale del genere non sarebbe coerente con la dura realtà dei fatti e, dunque, è il caso di lasciarlo al mondo delle fiabe, dove troverebbe la sua collocazione “naturale”.

Pochi giorni di vita di un nuovo governo fatto di incertezze, rimpasti, ripensamenti e soprattutto di critiche.

Tra le tante, fa rumore quella che fa riferimento alla mancata designazione dell’assessore alle Autonomie Locali e alla Funzione Pubblica, gesto che, secondo il sindaco della città di Palermo, Leoluca Orlando “conferma il disprezzo per le autonomie locali e la grande attenzione che la Regione dà alle autonomie locali”.



Tra Crocetta e Orlando, si sa, non tira aria buona, ma la critica del primo cittadino non è rimasta isolata, tanto da essere supportata da chi pensa che si tratti di “Una spartizione di poltrone intollerabile”.

Questa la visione di Fp Cgil Sicilia che ha già annunciato un sit-in di protesta per giovedì 19 novembre.

Michele Palazzotto, segretario regionale e Enzo Abbinanti, componente della segreteria regionale di Fp Cgil parlano di “spartizione di poltrone” che lascia in sospeso questioni delicatissime: “dalla stabilizzazione dei precari alle risorse per gli enti locali e per gli enti regionali, alla riorganizzazione della Regione, al riordino delle ex province e di altri enti come Iacp e Ipab”.

È atteso a Palermo anche il segretario nazionale di Fp Cgil, Federico Bozzanca.

”Il tempo è abbondantemente scaduto – dichiarano Palazzotto e Abbinanti – e la vicenda del rimpasto ha dimostrato in maniera palese che nessuno vuole gestire politicamente le vertenze sul tappeto. Gli interessi dei partiti si sono concentrati su altri assessorati più spendibili sul piano del consenso elettorale senza nessuna volontà politica di affrontare le questioni che attengono al pubblico impiego siciliano e che rischiano di trasformarsi in una bomba sociale”.