Catania, si salvano in pochi. Anania “quasi eroe”

Catania, si salvano in pochi. Anania “quasi eroe”

PERUGIA – Male, malissimo il Catania a Perugia. Sconfitta di misura ma il passivo poteva tranquillamente essere più ampio. Mai pericoli dalle parti di Provedel, il Catania si limita a difendere con discreto ordine ripartendo in contropiede con scarsa efficacia. Analizziamo nel dettaglio la prestazione dei singoli rossoazzurri scesi in campo al Curi, attribuendo un voto a ciascuno di loro:

Alberto Frison 5.5  Un paio di uscite con i pugni da brivido nel corso del primo tempo. Come a Vercelli, non garantisce adeguate garanzie a difesa dei pali. Dulcis in fundo, prima dell’intervallo accusa un problema muscolare che lo costringe, per l’ennesima volta, a dare forfait.

Gino Peruzzi 5  La spinta di Crescenzi dalle sue parti è notevole, a volte riesce ad avere la meglio ma il confronto lo vince nettamente il diretto avversario. Nella ripresa prova a costringere il perugino a rinculare, premendo sull’acceleratore e talvolta ci riesce con risultati discreti. I cross che partono dal suo settore di competenza, però, attirano prevalentemente la calamita dei difensori del Perugia. Inconcludente.

Norbert Gyomber 6+  In un reparto difensivo che soffre la velocità e l’imprevedibilità della manovra d’attacco perugina, il giovane slovacco è l’unico che merita la sufficienza piena. Si disimpegna con eleganza, chiude puntualmente i varchi sia con la linea difensiva a quattro che a tre, nel gioco aereo è insuperabile. Tappa qualche falla lasciata dal collega di reparto, Spolli.

Nicolas Spolli 5-  Rischia in più circostanze di commettere falli da rigore con interventi al limite. Tutto sommato regge, pur non attraversando uno stato di forma impeccabile ma, per la terza giornata consecutiva, un suo errore si rivela fatale nell’economia della gara. In questo caso lascia colpevolmente libero di colpire di testa Falcinelli, letale al 79’. Periodo decisamente no per il nuovo capitano del Catania.

Ciro Capuano 5.5  Pellegrino lo preferisce a Monzon. Complessivamente non dispiace la prova del terzino campano, che dalle sue parti deve fare i conti con un cliente difficile che risponde al nome di Del Prete, uno dei più talentuosi giocatori della cadetteria. Cala sensibilmente nella ripresa.

Michal Chrapek 4.5  All’esordio contro il Lanciano aveva abbinato il giusto mix di qualità e quantità. A Perugia ha optato per l’utilizzo di una miscela esplosiva, traendone però vantaggio gli avversari. Molto confusionario, sbaglia anche le cose più elementari favorendo la supremazia di un Perugia in possesso dei mezzi necessari per scardinare le resistenze del Catania in mezzo al campo.

Adrian Calello 4.5  Chi l’ha visto? Un fantasma nel settore di centrocampo, ha il compito di non fare rimpiangere l’assenza di Rinaudo, purtroppo per il Catania infortunatosi in extremis. Inconsistente, poco reattivo, non illumina mai l’azione, lento ed impacciato. Un pesce fuor d’acqua.



Sebastian Leto 4  Pellegrino punta a sorpresa su di lui nella corsia offensiva di destra. L’argentino ricambia la fiducia con una prova opaca, sistematicamente provando a saltare l’uomo con scarso esito. Quando viene sostituito al 59’ ha un gesto di stizza nei confronti del proprio allenatore prendendo a calci una bottiglietta. Indisponente.

Alessandro Rosina 6-  Ancora una volta è lui l’uomo in più del Catania. Corre come un matto per 90 minuti, effettua una mole di lavoro notevole supportando un centrocampo asfittico e totalmente privo di idee svariando, all’occorrenza, anche su tutto il fronte d’attacco. In quanto a spirito di sacrificio non lo batte nessun giocatore rossoazzurro a Perugia. Peccato che non veda mai la porta.

Raphael Martinho 5.5  Nel contesto di un Catania brutto a vedersi, c’è anche il brasiliano che non molla di un centimetro provando a scuotere la squadra. Quando, però, l’intesa con i compagni viene a mancare e non si vede traccia della necessaria compattezza, diventa tutto più difficile. L’impegno e qualche giocata interessante non si rivelano sufficienti per cambiare le carte in tavola.

Emanuele Calaiò 5.5  Abbandonato a sé stesso nel cuore dell’attacco. Si muove, cerca assistenza, sgomita, ma i compagni non lo seguono. La squadra bada a non prenderle e l’ex attaccante del Genoa riceve pochissimi palloni giocabili. Da solo non può fare molto.

Luca Anania 6 Poteva essere l’eroe dello stadio Curi parando un calcio di rigore nel corso della ripresa all’ex romanista Taddei dopo essere subentrato a Frison. Purtroppo però il guizzo dal dischetto non è bastato per mantenere inviolata la porta rossoazzurra. Al 79’ si muove in ritardo sulla girata decisiva di Falcinelli.

Lucas Castro 4.5  Ha la possibilità di riscattare le recenti prestazioni, invece non incide positivamente. Pellegrino chiede di velocizzare la manovra e fa affidamento alle sue sgroppate, in realtà solo immaginate perché, sul campo, l’argentino “passeggia”. Impalpabile.

Edgar Cani s.v. Entra nel finale. Ingiudicabile, ma forse avrebbe potuto fornire un contributo utile alla causa se fosse entrato in campo con congruo anticipo.