Ritenzione idrica in gravidanza

Ritenzione idrica in gravidanza

Giuseppe_Ettore

L’ accumulo di liquidi negli spazi interstiziali dell’organismo per un dato tempo innesca la ritenzione di liquidi nell’organismo. Tale processo fisiopatologico coinvolge in maggior misura il sesso femminile, circa il 30% di tutte le donne ne sono colpite. Il suddetto accumulo di liquidi negli spazi interstiziali causa gonfiore anomale in alcuni distretti corporei preferenzialmente addome ed arti inferiori.

La ritenzione idrica in base alla causa di insorgenza è divisibile in: • Alimentare: causata da alimentazione ricca di sale o da intolleranza al lattosio • Circolatoria: per un anomalo funzionamento del sistema venoso e linfatico • Da farmaci: per abuso di antiinfiammatori, cortisonici e terapia ormonale (in età fertile e in menopausa) • Secondaria: subordinata ad altre patologie e condizioni.

L’insorgenza di ritenzione in gravidanza è condizionata sia dal tipo di alimentazione, dal sistema metabolico e dal circolo venoso e linfatico. Infatti in gravidanza si ha fisiologicamente: • Aumento del volume del sangue • tono vascolare provocato dagli ormoni della gravidanza • pressione nelle gambe sia in posizione eretta che supina, provocata dalla compressione esercitata sulle vene del bacino del feto in accrescimento • aumento della coagulazione del sangue.

Nel I trimestre di gravidanza vi è un aumento considerevole del tasso di progesterone, uno tra gli ormoni che regola il meccanismo del concepimento e della gestazione. Nello specifico il progesterone promuove una vasodilatazione del circolo a livello della pelvi con possibile congestione delle vene e tendenza allo sviluppo di vene varicose. Nel II e III trimestre l’aumento del volume dell’utero determina una compressione delle vene della pelvi che a sua volta implica un deficit a carico delle vene degli arti inferiori. Secondo studi recenti il 70 % delle donne al III trimestre di gravidanza presenta problemi di vene varicose o di gonfiore alle gambe. Nelle ultime fasi della gravidanza, come già accennato, c’è una maggiore tendenza alla ritenzione idrica dovuta ad una alterata funzionalità renale (anomala filtrazione urinaria delle proteine e dei sali minerali). In soggetti predisposti la gravidanza rappresenta un fattore che promuove lo sviluppo di vene varicose ed è una situazione potenzialmente a rischio per lo sviluppo di flebiti superficiali o di trombosi venosa profonda.

È ormai accertato il beneficio di integrare l’alimentazione della donna gravida dal IV mese in poi con prepararti a base di ferro ed acido folico. Inoltre è possibile usufruire in preparati in cui siano presenti: • bromelina (estratto secco di ananas): per le proprietà antiinfiammatorie e antiedemigene • germe di grano: concentrato di sostanze nutritive come amminoacidi, acidi grassi, sali minerali e vitamine del complesso B utili sia per la madre che per il feto • acido linoleico: è un precursore di prostaglandine e trombossani, fattore protettivo a livello cardiovascolare • vitamina C: spiccata azione antiossidante e contribuisce al miglioramento della funzionalità del microcircolo • vitamina E: protegge i tessuti dalle reazioni dannose e dai radicali liberi. È opportuno quindi non sottovalutare l’incremento ponderale in gravidanza, lo stile alimentare e lo stile di vita, assumendo un opportuno quantitativo di principi nutritivi (cibo e idratazione, 2 litri di acqua die) e i complessi vitaminici adeguati.