CATANIA – “2-5 Movida Bus”: si chiama così il servizio gratuito che il Comune di Catania dal primo agosto 2015 ha messo a disposizione di tutti coloro che vogliono vivere il centro storico evitando di stressarsi, soprattutto nel week-end, nella ricerca di un parcheggio per la macchina e quindi di confrontarsi con i parcheggiatori abusivi.
Il provvedimento comunale offre la possibilità di parcheggiare gratuitamente negli ampi spazi di Piazzale Sanzio e di usare, sempre gratuitamente, il “Movida Bus” che, seguendo il percorso solito della circolare 2-5, permette di raggiungere dalle 21,00 alle 3,00 il cuore della movida catanese.
L’unica differenza con il 2-5 è che, dopo la mezzanotte, il bus non passa da piazza Borsellino. Quindi, una volta arrivato in via Porticello, percorre la rotatoria nord e si immette direttamente in via Dusmet, riprendendo il normale percorso per piazzale Sanzio.
Dopo il fallimento del vecchio Movida Bus che partiva invece da piazza Carlo Alberto dove era possibile lasciare l’auto al costo di 2 euro, il Comune di Catania ha pensato di modificare e migliorare il servizio, nella speranza che, soprattutto i giovani, possano usarlo evitando così di mettersi alla guida quando sono un po’ brilli.
A due mesi dall’inizio del servizio, abbiamo voluto vedere se il “Movida Bus” è davvero conosciuto tra i ragazzi catanesi e se viene realmente usato.
Siamo andati quindi nel vero fulcro della movida di Catania, ovvero piazza Teatro Massimo, e abbiamo chiesto a un consistente campione di giovani se ha mai sentito parlare del “Movida Bus”.
Emblematica la risposta di un ragazzo seduto al tavolo di un pub con alcuni amici: “Il Movida bus? E cos’è? Si balla in questo Movida Bus?”.
Forse Luca ha bevuto un po’ troppo ma noi non demordiamo e continuiamo il nostro giro. Del resto è solo il primo tentativo.
Altro tavolo, altro gruppo di giovani. Sono Carlo, Nadia, Salvo, Anna, Marco e Vissia. Solo due di loro hanno sentito parlare del “Movida Bus” ma nessuno l’ha mai usato.
Anna ricorda che un po’ di tempo fa c’era un bus che portava nelle discoteche (ai Mercati Generali in particolare) ma purtroppo non si tratta del nostro “Movida”.
Salvo invece precisa che lui non lo userebbe perché preferisce spostarsi con la macchina, tuttavia afferma: “Può essere una buona iniziativa soprattutto per i ragazzi più piccoli (dai 16 ai 22 anni) ma anche per gli universitari e i fuori sede”.
Anche Marco crede che il “Movida Bus” sia un’ottima idea sia, come ha detto Salvo, per i fuori sede, sia per chi viene da qualche paesino e magari non conosce bene Catania: “Quindi un bus che ti guida nei principali luoghi della movida in sicurezza può essere senza dubbio una buona cosa”.
Ci avviciniamo a due ragazze, Carlotta e Sabrina. La prima non sa cosa sia il “Movida Bus” ma è curiosa di saperlo, l’altra dice di sapere cos’è e di averlo anche visto una volta. Quando spieghiamo in cosa consiste il servizio, Carlotta sostiene che dovrebbe essere prolungato anche oltre le 3,00 di notte, perché a Catania, si sa, la movida, non finisce mica alle 3.
Entrambe le ragazze sarebbero propense dunque anche ad usarlo, “purché – precisano – ci sia qualcuno che vigili e che garantisca la sicurezza”.
Il problema della sicurezza viene posto anche da Luisa che afferma: “Per noi donne, per la nostra sicurezza, non è il massimo. Abituate a muoverci autonomamente con la macchina preferiamo magari pagare il biglietto Sostare del parcheggio invece di prendere il bus perché non sai mai chi trovi. Magari di mattina ma di sera non è piacevole”.
Quando chiediamo a Matteo (anche lui non conosce il servizio) se userebbe il “Movida Bus”, la risposta arriva inequivocabile: “Ho dei pregiudizi sui mezzi pubblici catanesi, quindi, no, non lo userei”.
La sfiducia rispetto ai trasporti pubblici emerge anche dalle parole di Federica che, con una punta di sarcasmo, dichiara: “Io più che potenziare i mezzi pubblici serali penserei a quelli diurni”.
Di opinione opposta Alberto che invece pensa che questo servizio è una grandissima idea perché snellisce il traffico e soprattutto è un servizio notturno, in una città in cui di notte i mezzi pubblici non esistono. Inoltre il ragazzo aggiunge che, essendo lui un assiduo frequentatore del centro storico, lo utilizzerebbe per evitare il traffico e lo stress del parcheggio. Purtroppo però neanche Alberto, prima della nostra intervista, sapeva dell’esistenza del “Movida Bus”.
Enrico e Claudia concordano sull’idea che forse il servizio è più indicato per i minorenni, per chi insomma non guida, perché potrebbe essere un incentivo a recarsi nel cuore della città. Chi invece, come loro, possiede una macchina non ne trarrebbe alcun beneficio.
Alla domanda “come diffondereste la conoscenza del Movida bus?”, tutti i ragazzi intervistati non hanno dubbi: i social network, facebook in particolare, sono i mezzi migliori. D’altronde il servizio è rivolto principalmente ai giovani quindi quale strumento meglio di questo? Addirittura c’è chi propone un video su youtube che descriva il percorso dell’autobus notturno. Alcuni però pensano che anche i cartelloni pubblicitari e le radio locali potrebbero dare un valido aiuto nella divulgazione del servizio. Così come i quotidiani online che riscuotono sempre più consensi fra i giovani che già da tempo sembrano fidelizzarsi a questo tipo di informazione.