CATANIA – Con l’avvicinarsi delle festività natalizie, periodo in cui aumenta sensibilmente il consumo di prodotti ittici, la Direzione marittima di Catania – Guardia Costiera ha avviato una vasta operazione di controllo lungo l’intera filiera della pesca nella Sicilia orientale.
L’attività rientra nell’operazione complessa nazionale “Fish Net”, disposta e coordinata dal Comando generale del Corpo delle Capitanerie di Porto – Guardia Costiera, con l’obiettivo di contrastare la pesca illegale e le irregolarità nella commercializzazione del pescato.
Controlli a tappeto dalla pesca alla ristorazione
Le operazioni, coordinate a livello regionale dal Centro di controllo area pesca della Direzione marittima di Catania, hanno coinvolto tutti i comandi compartimentali della Sicilia orientale, con verifiche estese a porti, aree costiere, mercati ittici, piattaforme logistiche, grande distribuzione, rivendite al dettaglio e ristoranti.
I controlli non si sono limitati alle zone costiere, ma hanno interessato anche aree interne lontane dal mare, includendo l’analisi di canali di vendita non convenzionali, legati anche al commercio digitale.
L’obiettivo: tutelare consumatori e ambiente
Scopo prioritario dell’operazione è stato tutelare i cittadini, garantendo la qualità e la sicurezza dei prodotti ittici destinati alle tavole, e allo stesso tempo salvaguardare le risorse marine e l’ecosistema.
Per l’attività sono stati impiegati oltre 350 militari e 120 mezzi navali e terrestri, con circa 1.000 controlli complessivi effettuati in mare e a terra.
I numeri dell’operazione
Il bilancio delle attività evidenzia:
- 50 illeciti amministrativi e 1 illecito penale
- 4 tonnellate di prodotto ittico sequestrato
- Sanzioni per oltre 65mila euro
- 10 attrezzi da pesca sequestrati
Sequestri tra Catania e Ragusa
Nel Catanese e nel Ragusano, team ispettivi delle Capitanerie di Porto di Catania e Pozzallo hanno riscontrato gravi violazioni presso aziende di stoccaggio e vendita all’ingrosso.
In particolare, è emersa la mancata tracciabilità di prodotti ittici d’importazione, prevalentemente congelati, e la detenzione di pesce di taglia inferiore ai limiti consentiti. Sono state elevate sanzioni per oltre 12mila euro e sequestrate circa 3 tonnellate di prodotto ittico di provenienza ignota.
Dopo le verifiche sanitarie, la quasi totalità del pescato è stata giudicata non idonea al consumo umano e destinata alla distruzione. Solo circa 100 chilogrammi, ritenuti idonei, sono stati donati in beneficenza a enti caritatevoli.
Irregolarità nei negozi e nei ristoranti
Controlli mirati hanno interessato anche attività di vendita al dettaglio e ristorazione nei territori di competenza dei comandi di Catania, Milazzo, Messina, Siracusa e Pozzallo.
Le verifiche hanno portato a sanzioni per circa 35mila euro e al sequestro di oltre 600 chilogrammi di pesce privo di tracciabilità, in alcuni casi non idoneo al consumo umano.
Ulteriori violazioni hanno riguardato la vendita abusiva e il trasporto illecito di prodotti ittici, con sanzioni per circa 5.000 euro e il sequestro di 100 chilogrammi di pescato.
Ristoranti chiusi a Siracusa
A Siracusa, i team ispettivi della capitaneria di porto hanno accertato la presenza di prodotto ittico scaduto all’interno delle cucine di alcuni ristoranti, pronto per essere somministrato ai clienti.
L’intervento del personale sanitario dell’ASP di Siracusa ha portato all’adozione di provvedimenti prescrittivi e alla chiusura di un’attività di ristorazione, a causa di gravi carenze igienico-sanitarie e violazioni delle norme sulla sicurezza alimentare.
L’operazione “Fish Net” proseguirà anche nelle prossime settimane, a tutela della salute pubblica, della legalità e del patrimonio marino.



