Controlli igienico-sanitari a Mascalucia e Tremestieri, nel mirino due attività

Controlli igienico-sanitari a Mascalucia e Tremestieri, nel mirino due attività

CATANIA – Prosegue l’attività di controllo del territorio da parte dei carabinieri della Tenenza di Mascalucia, che, in sinergia con il personale specializzato del Nucleo Antisofisticazioni e Sanità (NAS) di Catania, hanno svolto un servizio straordinario finalizzato alla prevenzione e repressione delle violazioni in materia igienico-sanitaria, a tutela della salute dei cittadini, affinché le festività natalizie possano svolgersi in sicurezza anche “a tavola”.

I controlli

Nel corso delle verifiche sono state sottoposte a controllo diverse attività commerciali del settore alimentare presenti nel centro abitato. In un primo esercizio di bar e pasticceria, gestito da una 31enne residente a Mascalucia, gli accertamenti non hanno evidenziato alcuna irregolarità: l’attività è risultata pienamente conforme alla normativa vigente, confermando l’attenzione e la professionalità dell’esercente nel rispetto delle regole poste a tutela dei consumatori.

I controlli nel secondo bar

Diversa la situazione riscontrata presso un secondo bar, con annessa attività di pasticceria e gastronomia, gestito da un 49enne residente nel comune di Tremestieri Etneo.

Il controllo congiunto dei carabinieri e del NAS ha infatti permesso di accertare una violazione amministrativa in materia di sicurezza alimentare, dovuta all’assenza del manuale di autocontrollo HACCP e delle relative schede operative, documentazione obbligatoria prevista dalla normativa di settore.

I provvedimenti

La violazione rientra nell’ambito del decreto che disciplina le sanzioni per il mancato rispetto delle norme comunitarie in materia di igiene degli alimenti.

Gli operatori del settore alimentare sono infatti tenuti ad adottare procedure di autocontrollo finalizzate a prevenire contaminazioni, cattiva conservazione e deterioramento dei prodotti, riducendo i rischi per la salute pubblica.

Al titolare dell’attività è stata pertanto contestata una sanzione amministrativa pari a 2mila euro.