PALERMO – In un tempo di grandi trasformazioni storiche e di crescente fragilità sociale e geopolitica, il Natale riafferma il suo ruolo di richiamo alla responsabilità personale e collettiva. È questo il cuore del messaggio che mons. Antonino Raspanti, presidente della CESi e vescovo di Acireale, rivolge ai fedeli e all’intera comunità siciliana in occasione delle festività natalizie.
“Viviamo in un equilibrio precario, la pace resta una sfida aperta”
«Non siamo mai uguali a noi stessi – afferma il presule – e ci accorgiamo come i cambiamenti della storia ci tengano in un precario equilibrio. La questione della pace continua ad affliggerci: il timore degli scontri, di un odio crescente e di una sordità diffusa tra coloro che dovrebbero dialogare e collaborare per la crescita dell’umanità».
L’Incarnazione, segno di giustizia e pace
Al centro del messaggio natalizio, mons. Raspanti pone l’Incarnazione del Figlio di Dio, Re di giustizia e di pace. Una giustizia concreta, capace di pacificare i cuori e di restituire ordine e armonia. «A noi cristiani – sottolinea – è affidato il compito di mettere ordine, riconoscere i nostri limiti, assumere la responsabilità dei doni ricevuti e custodire vita, creato e relazioni».
Un invito a non chiudersi nella paura
Il Natale non è soltanto memoria, ma “interpellanza viva”: chiede di guardare attorno, riconoscere la presenza di Cristo e lasciarsi trasformare. «Il nostro annuncio – dice il vescovo – sia forte e determinato. Cristo vuole aprire i nostri cuori perché dalla chiusura e dalla sordità possiamo davvero accogliere il Re della pace».
L’augurio alla Sicilia
Mons. Raspanti conclude con un pensiero affettuoso rivolto alla comunità isolana: «Tanti auguri di Buon Natale a tutti voi, cari siciliani».



