MESSINA – Gli agenti della Polizia di Stato di Messina hanno dato esecuzione a due distinte misure cautelari nei confronti di due soggetti messinesi, uno dei quali minorenne, ritenuti responsabili, in concorso, dei reati di rapina a mano armata, ricettazione e porto in luogo pubblico di arma clandestina.
I provvedimenti sono stati emessi dai giudici per le indagini preliminari presso il Tribunale Ordinario e il Tribunale per i Minorenni di Messina, su conforme richiesta delle rispettive Procure della Repubblica, al termine di una complessa attività investigativa condotta dalla Sezione Antirapina della Squadra Mobile di Messina, con il costante coordinamento delle autorità giudiziarie competenti.
La rapina
I fatti risalgono al mese di settembre scorso, quando, all’interno di un centro scommesse di viale Giostra, due soggetti completamente travisati e vestiti con abiti scuri avevano messo a segno una rapina a mano armata. In particolare, uno dei due rapinatori aveva puntato un fucile a canne mozze contro il dipendente, intimandogli di consegnare l’incasso e il denaro in suo possesso, mentre il complice rovistava nei cassetti del bancone.
Dopo essersi impossessati di circa 900 euro, i due si erano dati alla fuga, facendo perdere momentaneamente le proprie tracce.
Le successive indagini, supportate anche dall’analisi dei sistemi di videosorveglianza, hanno consentito ai poliziotti di individuare uno dei presunti autori materiali, un diciassettenne messinese, e di ricostruire nel dettaglio le varie fasi dell’azione criminosa.
È emerso inoltre il coinvolgimento di un terzo soggetto, un messinese di 27 anni, che avrebbe fornito supporto logistico ai due rapinatori. Quest’ultimo, secondo quanto accertato, avrebbe accompagnato i complici a bordo della propria autovettura nelle fasi immediatamente precedenti e successive alla rapina, percorrendo le strade utilizzate per la fuga e occultando il motociclo impiegato per il colpo all’interno della propria abitazione, al fine di garantire il buon esito dell’azione delittuosa.
I provvedimenti
Sulla base del quadro indiziario raccolto, i gip competenti hanno disposto la custodia cautelare in carcere nei confronti del ventisettenne e la misura del collocamento in comunità per il minorenne.
Il presente comunicato è diffuso ai fini dell’esercizio del diritto di cronaca, nel rispetto dei diritti delle persone indagate che, trovandosi il procedimento nella fase delle indagini preliminari, sono da considerarsi presunte innocenti fino a sentenza irrevocabile di condanna. Il giudizio si svolgerà nel pieno contraddittorio tra le parti davanti a un giudice terzo e imparziale e potrà concludersi anche con l’accertamento dell’assenza di responsabilità.



