“8 e 1/2 se questo è un sogno” e la complessa crisi dell’esistenza

“8 e 1/2 se questo è un sogno” e la complessa crisi dell’esistenza

CATANIA – L’analisi autoriflessiva della crisi creativa dell’iconico film “otto e 1/2” di Federico Fellini con tutto il tormento, l’ansia e l’angoscia del regista e del protagonista della pellicola è abilmente descritta e resa viva attraverso il magico gioco del teatro nell’intensa pièce “8 1/2 se questo è un sogno” di Gisella Calì.

Testo liberamente ispirato ad uno dei film più rappresentativi del regista riminese che descrive con accurato approfondimento la sofferente genesi della celebrata pellicola dove Emanuele Puglia, signore e padrone della scena, interpreta con eleganza e passione Fellini/Guido Anselmi/Mastroianni e la crisi psicologica dell’uomo e dell’artista soggiogato dalle sue stesse ossessioni che albergano in lui sin dai tempi dell’infanzia raccontate da Fellini di suo pugno nel “Libro dei sogni”.

In un’atmosfera onirica, che strizza l’occhio al musical, sul palco del Brancati girano attorno a Puglia come stelle di un variopinto caleidoscopico firmamento tutte le donne del protagonista dal fantasma della madre, una sempre brava Barbara Gallo, alla fedele moglie, un ottima Egle Doria, passando per la produttrice, l’esplosiva Carmela Buffa Calleo, la Saraghina, la Superiora e la Lady Spa, la prorompente ed istrionica Laura Giordani, la Musa, resa viva e vibrante da Ornella Brunetto, l’amante trasgressiva e allo stesso tempo triste la melodiosa Laura Sfilio, la giornalista saccente e impertinente Cindy Cardillo e il piccolo Guido interpretato da Lorenzo Aliotta.

Nel difficile momento di non saper cosa fare e come comportarsi prima dell’atto decisivo si avvicendano una serie di scene in cui Fellini/Anselmi viene travolto da questo vortice di passione e bramosa briosità tutta femminile che accondiscendentemente aiuteranno la mente dell’artista a dare vita al film che tutti conosciamo.

Un lavoro assolutamente non semplice, che Gisella Calì supportata da un affiatato e coeso cast ha accompagnato sulle intramontabili musiche di Nino Rota il pubblico presente, giustamente generoso negli applausi nonostante la lunghezza, nel magico ed evanescente mondo felliniano in cui impossibile e possibile si fondono per dare vita a qualcosa di sublime.

Ph Dino Stornello