Porto di Trapani, fondali ancora a 8 metri: le grandi navi non possono entrare

Porto di Trapani, fondali ancora a 8 metri: le grandi navi non possono entrare

TRAPANI – Nonostante un investimento di circa 90 milioni di euro per il dragaggio del porto di Trapani, i fondali restano fermi a 8 metri e le grandi navi non possono entrare.

Gli operatori del settore segnalano che le aree più critiche non sarebbero state incluse negli interventi, lasciando sostanzialmente invariata la situazione davanti alle banchine commerciali, dove i pescaggi risultano ancora insufficienti per accogliere unità di maggior stazza.

Le dotazioni a terra – infrastrutture, impianti e servizi – sono operative, ma i limiti di pescaggio rendono il porto solo parzialmente funzionale, frenando le potenzialità commerciali e logistiche dello scalo trapanese.

Il 12 dicembre incontro a Palermo con la commissaria Tardino

La situazione approderà sul tavolo istituzionale il 12 dicembre a Palermo, in un incontro con la commissaria dell’Autorità di Sistema Portuale, Annalisa Tardino.

Alla missione parteciperanno il sindaco di Trapani Giacomo Tranchida, l’assessore ai Lavori pubblici Giovanni Pellegrino, il dirigente Orazio Amenta, i consiglieri comunali Vincenzo Guaiana, Santo Vassallo e Nicola Lamia, oltre a rappresentanti di Capitaneria di porto, piloti del porto, autotrasportatori, compagnie marittime e l’avvocato Nicola Adragna.

La delegazione è stata aperta a tutti i consiglieri comunali, a conferma della rilevanza strategica della vertenza sul futuro del porto di Trapani.

Le richieste del Consiglio comunale e le criticità tecniche

Il confronto con l’Autorità portuale arriva dopo il Consiglio comunale straordinario del 5 dicembre, che ha approvato all’unanimità un documento con sei richieste rivolte alla governance portuale:

  • certificazione ufficiale dei pescaggi attuali;

  • cronoprogramma aggiornato degli interventi;

  • verifiche tecniche sulle opere eseguite;

  • revisione delle tariffe;

  • messa in esercizio delle banchine Ronciglio e Isolella;

  • istituzione di un tavolo permanente di confronto.

L’assenza in aula della commissaria Tardino in occasione della seduta straordinaria ha accelerato la decisione di inviare una delegazione ufficiale a Palermo.

Sul piano tecnico, il Comune ribadisce che le zone di evoluzione delle navi non risultano completamente dragate e che i piloti del porto non autorizzano l’ingresso a navi con pescaggi superiori agli attuali limiti. La banchina Ronciglio, in particolare, risulta operativa solo con circa 6 metri effettivi di fondale.

Nel frattempo, l’Autorità portuale ha richiesto altri 30-35 milioni di euro per completare i dragaggi, segno che il quadro degli interventi è ancora lontano dall’essere definitivo.

Tranchida: “Porto di Trapani infrastruttura strategica, lavori in stallo”

Il sindaco Giacomo Tranchida ricorda che il porto di Trapani, nel cuore del Mediterraneo, rappresenta storicamente una infrastruttura logistica primaria e di interesse nazionale, oltre che strategica a livello regionale.

Il primo cittadino sottolinea come la gestione Monti dell’Autorità di Sistema Portuale, in stretta collaborazione con il Comune, abbia valorizzato lo scalo e avviato la tanto attesa bonifica dei fondali, oggi però in stallo nel suo indispensabile completamento.

Tranchida evidenzia inoltre uno stop sul fronte degli investimenti: «Non si hanno più notizie sugli attesi finanziamenti per la riqualificazione del waterfront», segnala il sindaco, richiamando l’urgenza di un piano complessivo che renda il porto di Trapani pienamente competitivo nel sistema dei traffici marittimi del Mediterraneo.