Catania – Crotone, il deja vu più bello: quando il calcio riapre le porte del tempo

Catania – Crotone, il deja vu più bello: quando il calcio riapre le porte del tempo

CATANIA – L’ultima volta che il Catania sconfisse il Crotone, trovandosi sola come prima in classifica, beh, fu promozione. Perdonateci cari scaramantici e tifosi rossazzurri, ma dati e coincidenze sono la nostra fatale passione.

Un deja vu tutto rossazzurro

Era l’8 febbraio 2006 quando un giovanissimo Gian Piero Gasperini guida i suoi ragazzi in trasferta al Massimino. Sono gli anni dei jeans a vita bassa, della Playstation 2, di MySpace e le prime romcom. É il Catania di Pasquale Marino e dei suoi tenori: Mascara, Spinesi, Baiocco.

Una serie B strana, stranissima, iniziata con le polemiche e i rinvii per via del cosiddetto “caso Genoa”, un illecito sportivo che coinvolse la società ligure. E strana lo fu anche per le concorrenti a quel campionato e i suoi protagonisti. La sorpresa del Mantova; la meteora Bucchi e il suo macigno di reti; i 23 gol in rossazzurro di un appena arrivato Gionatha Spinesi. Insomma qualcosa di astratto, particolare, aleggiava intorno a quell’annata in cui, tra le cose, l’Italia vincerà un mondiale dopo 24 anni.  

Lo show di Mascara

Ma torniamo a quella sera di ottobre. Fu proprio Gionatha ad aprire le danze con un siluro “da tedesca” al 3’. Le trame semplice non sono mai piaciute al Vulcano. Ed ecco infatti che gli ospiti pareggiano i conti intorno al quarto d’ora di gioco con Juric. Ma l’abbiamo detto, è serata da cinema. Prima dell’intervallo il Catania va sotto. Chi segna? Jeda. Lui che arrivò in Italia dopo il Torneo di Viareggio con i brasiliani del Campinas e che subito dopo venne squalificato per un’inchiesta su passaporti falsi. Lui che proprio una stagione fa giocava con il Catania e non contro. Lui che oggi, 2025, ha trovato una seconda giovinezza nell’audace progetto della Zeta Milano.

Marino e i suoi vanno sotto e ci restano fino al 71esimo poi è Mascara show. Il 9 sguscia “come un tuppetturu” in mezzo alla difesa e si procura il rigore. Spinesi prende il respiro e spara all’incrocio: 2-2. Quella partita il Catania la vincerà passando dal pennello del suo artista più folle, irrazionale. E’ ancora Mascara con una delle sue. Punizione “alla Cicerelli oggi diremmo” e palla nell’angolino più basso. Vittoria del Catania ieri, vittoria del Catania oggi.

Tra sogni e ricordi

Un parallelismo forse forzato, ma cosa sono i sogni se non forzature della realtà?. Specchi di futuri possibili, in un limbo tra passato e futuro che ci catapultano a momenti impossibili da rivivere e che cerchiamo altrove. Guardiamo avanti cercando il dietro. Ma la musica cambia, i jeans seguono altre mode, la Playstation oggi è arrivata alla quinta generazione, le romcom hanno fatto spazio alle serie tv e Netflix. Il mondo muta, noi forse si, forse no. E allora che resta? Il ricordo, immune alle metamorfosi, eterno. Perché il calcio diventa un tramite che ci porta ad altro. Alla gente con cui eravamo quei giorni, agli amici che ci sono ancora oggi, alle persone che invece vorresti disperatamente accanto.

Pensi a quanto erano magici quegli anni là, oppure non eri neanche nato e quindi speri di rivivere emozioni simili. Per questo il deja vu è necessario. Perché forse leggendo queste righe qualcuno dirà sorridendo “Meh tu rioddi? Avevumu ancora i capiddi”. E quel gol di Lunetta diventa oggi un portale tra prima e dopo che fa sperare e ripensare. Quindi sì, lasciate che si possa sognare, perché è la droga più bella che abbiamo