Al Teatro Massimo la cerimonia di chiusura di “Palermo Capitale italiana del Volontariato 2025”

Al Teatro Massimo la cerimonia di chiusura di “Palermo Capitale italiana del Volontariato 2025”

PALERMO – Al Teatro Massimo di Palermo si è svolta la cerimonia di chiusura di Palermo Capitale italiana del Volontariato 2025, alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, di rappresentanti delle istituzioni civili e religiose e del terzo settore.

Palermo Capitale del Volontariato 2025

Durante l’evento sono intervenute Chiara Runfolo, alfiere della Repubblica, e Matilda Guagliardito, giovani protagoniste di percorsi di cittadinanza attiva e impegno sociale. È seguito il passaggio di testimone da Palermo a Modena, designata Capitale italiana del Volontariato per il 2026.

Il logo

Nel corso della cerimonia è stata consegnata al Presidente Mattarella una targa con il logoWeCare Palermo“, ideato durante le attività di co-progettazione con i giovani volontari dell’VIII circoscrizione in occasione del «WeCare festival». Il simbolo richiama le parole di don Milani per esprimere che “abbiamo a cuore Palermo“.

La Capitale italiana del volontariato è un progetto di CSVnet, l’associazione nazionale dei Centri di servizio per il volontariato, in partenariato con il Forum nazionale del Terzo settore e Caritas Italiana, e in collaborazione con Anci.

Le dichiarazioni del presidente Mattarella

I volontari sono “veri e propri patrioti, che sanno come la solidarietà sviluppa la dimensione dell’impegno. Accresce il patrimonio morale del Paese. Il volontariato si qualifica come forza sociale culturale educativa e formativa” e si segnala “come protagonista nell’attuazione dei principi della Costituzione, innanzitutto partecipazione e solidarietà”.

“Qualche scettico si chiede a cosa serve il volontariato. I dati resi noti dall’Istat dicono che quasi 5 milioni di persone, oltre il 9% della popolazione, dedica 84 milioni di ore del proprio tempo all’anno agli altri, a chi ha bisogno. Anche solo in termini economici” il volontariato “rappresenta un patrimonio impressionante, basato sulla gratuità”. Un impegno che riflette una comunità non piegata su se stessa, ma che sviluppa valori di coesione sociale. Una leva possente per vicinanza, fraternità, per dare senso alle relazioni sociali.

Il volontariato è stato fattore di unità, con le sue esperienze ha contribuito a scelte importanti, basti pensare al cammino che ha portato a costituire e poi a potenziare la protezione civile. Tuttavia, il volontariato non è soltanto una sorta di pronto soccorso delle grandi emergenze. Accompagna e offre significato alla quotidianità delle persone, quella personale e quella collettiva, disegnando con l’opera di un immane numero di persone l’idea effettiva di comunità”.

“Il volontariato è palestra di democrazia concreta, che può immettere forza vitale nelle istituzioni, elemento necessario in un tempo contrassegnato anche da paure suscitate da tossine messe in circolo ingannevolmente da indifferenze che non condannano la sopraffazione, la violenza, l’illegalità, l’allontanamento dalle ragioni della convivenza civile. Le tossine oscurano il futuro e il volontariato è un antidoto prodigioso, giorno per giorno con i fatti dà corpo alla speranza. Il volontariato non accetta che l’antropologia che prevalga sia l’entropia dell’individualismo”.

Il volontariato è “una leva possente per dare vicinanza, calore umano, fraternità. In definitiva, dare senso alle relazioni sociali, con la nostra società è innervata dalle esperienze e dalla cultura dei volontari. Per restare ai tanti momenti rimasti impressi nella memoria collettiva, dagli angeli del fango nell’alluvione di Firenze del 1966, ai tanti giovani accorsi a sostegno delle popolazioni colpite da calamità naturali, dai terremoti del Belice, del Friuli, dell’Irpinia, fino a vicende recenti che ben ricordiamo, si potrebbe compilare un lungo calendario della solidarietà. Sono iniziative e comportamenti iscritti nella storia d’Italia”, ha sottolineato il presidente della Repubblica.

Il volontariato “è un fenomeno, quindi, che accresce il patrimonio morale del nostro Paese. La gratuità può apparire agli scettici un termine caduto in disuso, una ingenua illusione per anime belle ma fuori dalla realtà. Al contrario, le sue azioni sono ispirazione e volano concreto di costruzione del bene comune”, ha poi riferito Mattarella. “Mi ha colpito, in una delle tante occasioni di incontro, uno studio dedicato dall’Università di Torino all’impatto degli interventi concreti di un’associazione ben nota di quella città, il Sermig, negli oltre cinquant’anni della sua attività. Un impegno riassunto in uno slogan efficace, semplice ma efficace: abbiamo percorso chilometri come se fossimo andati 100 volte sulla luna. Questo è il volontariato: genera valore economico, effetti di moltiplicazione e anche risparmi consistenti per i conti pubblici”.

“È il disinteresse nei confronti delle altre persone, nei confronti della società, a provocare diseconomie, determinando inoltre fratture sociali, esclusione, deserto. Il volontariato esprime in questo senso anche una dimensione di cittadinanza attiva, partecipe delle finalità, ripeto, indicate dalla Costituzione. La giustizia, premessa della pace, si realizza iniziando dal basso, da quel che è vicino. Il volontariato è l’altro che entra nella propria vita e che l’arricchisce. Il volontariato è il nostro vivere insieme e la consapevolezza e insieme l’orgoglio di sentirsi comunità”.

L’intervento del sindaco di Palermo, Roberto Lagalla

“È per tutti noi un grande onore e uno speciale privilegio, Signor Presidente, accoglierLa ancora una volta a Palermo e rivolgerLe il riconoscente saluto della Città e dell’intera compagine di quel Volontariato che, ogni giorno, in Italia, è generatore di fiducia e antidoto alla rassegnazione, vero e proprio pilastro della democrazia e della convivenza civile”, ha affermato il sindaco di Palermo, Roberto Lagalla, rivolgendosi al presidente Mattarella.

Di seguito le parti più salienti del suo discorso: “Nei mesi trascorsi è stato compiuto un percorso intenso e denso di gratificanti esperienze, che ha visto Palermo e la sua Area metropolitana impegnate ad impreziosire quella rete di solidarietà, partecipazione e generosità che è carattere distintivo del volontariato italiano.

Il passaggio di testimone da Trento (Capitale 2024) a Palermo ha simboleggiato l’unità del Paese, connettendo gli estremi geografici della Penisola attraverso l’ideale dorsale valoriale dell’impegno associazionistico.

Durante quest’anno, Palermo e la sua provincia hanno mostrato il loro volto più autentico: quello di una terra che, da secoli, privilegia l’inclusione e l’accoglienza e che oggi vuole testimoniare di sapersi prendere cura dei più vulnerabili ed emarginati, di non rassegnarsi alla violenza e alla cultura mafiosa, di adoperarsi per trasformare le incalzanti criticità attuali in un fattore propulsivo di solidale cambiamento collettivo.

Lo slogan di questa edizione 2025 – “(Bella e pulita). Un volontariato che non ti aspetti… Il tuo!” – ha trovato seguito e concretezza.

Esso è diventato un invito all’azione, un modo per dire che la bellezza di Palermo non sta solo nel suo patrimonio artistico e culturale, ma nei gesti quotidiani di chi si mette al servizio della Comunità, dispensando generosità e fiducia.

Mi sia permesso di rivolgere un ringraziamento sincero e vibrante alle Volontarie e ai Volontari, indiscussi protagonisti di quest’anno di impegno e di servizio; alle associazioni tutte, per la passione e la competenza con le quali hanno animato le tante attività realizzate; agli enti e alle istituzioni che hanno operato con unità di intenti e capacità di visione; ai cittadini di Palermo e della sua Area Metropolitana che, avvicinandosi con entusiasmo alle varie iniziative sul territorio, hanno legittimato e vivificato il significato profondo di essere, per il 2025, capitale del Volontariato italiano.

Un affettuoso saluto e un sentito augurio di buon lavoro desidero, poi, indirizzare alla Città di Modena che oggi è qui, rappresentata dal Suo Sindaco, per ricevere l’investitura a “Capitale italiana del Volontariato 2026”.

Il passaggio di testimone a Modena

Il Capo dello Stato Sergio Mattarella è stato accolto con un applauso al Teatro Massimo di Palermo. La cerimonia ha avuto inizio con l’inno nazionale del coro delle voci bianche del teatro.

Presente, oltre al presidente della Regione siciliana Renato Schifani e al primo cittadino di Palermo, anche il sindaco di Modena, Massimo Mezzetti.

Lagalla ha passato al sindaco Mezzetti la targa di Capitale italiana del volontariato. “Il volontariato è la spina dorsale del nostro Paese”, ha detto Mezzetti. “A Modena e provincia ci sono più di 1.700 tra associazioni e gruppi di volontariato. Questo riconoscimento ci carica di orgoglio e responsabilità”.