PATERNÒ (CT) – “Tentato omicidio e detenzione illegale di arma da sparo” questi i reati che hanno portato all’arresto di Alberto Forte, 30enne accusato di aver sparato tre colpi di pistola contro un giovane e nella notte tra il 29 e il 30 agosto 2025 nel comune di Paternò.
I colpi di pistola a Paternò e l’arresto
Il tutto ha avuto inizio quando i medici del pronto soccorso dell’ospedale “San Salvatore” di Paternò hanno segnalato ai carabinieri la presenza di un 26enne del posto che si era presentato con tre ferite d’arma da fuoco all’arto inferiore destro, di cui due alla gamba e una alla coscia, oltre a ulteriori lesioni al volto. Giunti in ospedale, i militari hanno raccolto le prime dichiarazioni della vittima, e hanno dato avvio alle indagini, recandosi nei luoghi indicati e svolgendo i primi accertamenti tecnici.
Dalle attività investigative è emerso che, poco prima del ferimento, si sarebbe verificata una rissa tra più giovani all’interno della zona di piazza Ficus, scaturita al culmine di una lite verosimilmente motivata da ragioni di gelosia, tra il fratello minorenne della vittima e l’indagato, poi degenerata.
Nel corso della colluttazione, Forte avrebbe estratto una pistola e sparato tre colpi, che hanno attinto alla gamba il fratello maggiore del contendente, poi accompagnato al pronto soccorso da conoscenti.
Secondo quanto ricostruito, dopo gli spari, l’indagato si sarebbe allontanato a bordo di uno scooter insieme a un altro soggetto e, successivamente, specie nelle prime fasi, si sarebbe reso irreperibile.
Il coinvolgimento dei clan e la perquisizione
La dinamica e le modalità degli eventi ricostruiti farebbero ritenere, inoltre, che essi siano maturati anche per il clima di elevata tensione creatosi tra gruppi riconducibili a clan operanti nel territorio di Paternò.
Infatti, il successivo 1 ottobre, l’indagato era stato, a sua volta, attinto ad una mano da un colpo di arma da fuoco, che lo costringeva a un successivo ricovero ospedaliero, in relazione al quale aveva falsamente dichiarato ai sanitari di essersi procurato la ferita a seguito di un incidente stradale. Durante le perquisizioni contestuali all’esecuzione dell’ordinanza applicativa della misura cautelare sono state sequestrate all’indagato una pistola clandestina calibro 9 mm parabellum con relativo munizionamento.



