Reddito cura per i caregiver: cosa prevede la nuova proposta

Reddito cura per i caregiver: cosa prevede la nuova proposta

ITALIA – Una vera e propria “boccata d’aria” per le famiglie che assistono, ogni giorno, persone con gravissima disabilità: questa la promessa del nuovo Reddito di cura, emendamento presentato dal Movimento 5 Stelle nella Legge di Bilancio 2026, che punta a riconoscere con un contributo mensile il lavoro non professionale svolto in casa.

In cosa consiste il Reddito cura: chi potrà accedere al beneficio

Nello specifico, ad aver avanzato la proposta sono stati i senatori M5S Orfeo Mazzella, Barbara Guidolin, Maria Domenica Castellone, Elisa Pirro e Concetta “Ketty” Damante. Questo riguarda l’introduzione di un contributo mensile che oscilla tra i 400 e il 600 euro destinato esclusivamente ai caregiver che vivono costantemente con la persona assistita e svolgono il loro lavoro a titolo non professionale (principalmente i familiari).

Il fondo stanziato a Bilancio ammonterebbe a circa 3 miliardi di euro annui e possono beneficiare le famiglie con un ISEE che non superi i 30mila euro. Il contributo è gestito dall’INPS e, stando a quanto si apprende, non andrebbe a concorrere alla formazione del reddito complessivo familiare, né tantomeno al calcolo dell’ISEE.

Necessaria l’approvazione entro fine anno

Quando (e soprattutto, se) la proposta sarà confermata, il Reddito cura potrebbe entrare in vigore già dal prossimo primo gennaio: è necessaria l’approvazione definitiva della manovra entro fine anno.

L’importo esatto sarà definito annualmente dal Ministero del Lavoro in collaborazione con il Ministero dell’Economia.

Una volta che la misura sarà pubblicata in Gazzetta Ufficiale, saranno resi noti gli elementi utili per l’invio delle domande e la gestione del beneficio. Le procedure operative e l’elenco della documentazione richiesta saranno stabiliti entro 90 giorni dall’entrata in vigore della manovra: il tutto tramite un apposito decreto del Ministero competente.

Foto di repertorio