Perché il Ponte sullo Stretto rischia di danneggiare il Sud. Cgil in piazza a Messina

Perché il Ponte sullo Stretto rischia di danneggiare il Sud. Cgil in piazza a Messina

MESSINA – “Il Ponte sullo Stretto non risolverà nessuno dei problemi del Mezzogiorno; al contrario, rischia di peggiorarli distruggendo una ricchezza già esistente: l’economia che ruota attorno al porto di Gioia Tauro, l’hub più strategico del Mediterraneo“, afferma il segretario confederale della Cgil, Gino Giove.

Secondo la Cgil, i danni sarebbero enormi e si sommerebbero al costo senza fondo di un’opera priva di progetto esecutivo, utile soltanto ad alimentare la propaganda politica del ministro Salvini.

La mobilitazione: Cgil in piazza a Messina per il Ponte sullo Stretto

Proprio per queste ragioni, sabato prossimo la Cgil sarà in piazza a Messina per la manifestazione nazionale “No Ponte”.

L’impatto sul traffico marittimo e su Gioia Tauro

Dall’analisi della Cgil nazionale emerge un quadro allarmante:

  • Nel tratto tra Calabria e Sicilia transitano oggi 2-4 navi al mese cariche di auto dirette al porto di Gioia Tauro e 2 navi portacontainer a settimana, tutte con un’altezza superiore ai 65 metri.
  • A queste si aggiungono le portacontainer e le car carrier dirette ai porti del Tirreno, oltre al traffico crocieristico verso Napoli, Civitavecchia e Genova.

La costruzione del ponte comporterebbe una perdita stimata di 20.000–30.000 container a settimana, che non potrebbero più attraversare lo Stretto. Le navi, chiarisce la Cgil, non circumnavigherebbero la Sicilia per raggiungere Gioia Tauro: il porto perderebbe quindi il suo ruolo strategico.

Posti di lavoro e costi fuori controllo

Oltre al danno economico, la Cgil avverte che, anche se improbabile, la realizzazione del ponte provocherebbe la graduale scomparsa del servizio di traghettamento, con la perdita di circa 2.500 posti di lavoro.

Infine, Giove ricorda che i 14 miliardi stimati per l’opera non sono credibili: è ormai evidente che la spesa supererà i 20 miliardi.