GRAVINA DI CATANIA – Oggi, presso il Liceo Statale “G. Lombardo Radice” – sede distaccata di Gravina – si è svolto un incontro particolarmente significativo alla presenza della signora Vera Squatrito, madre di Giordana Di Stefano, vittima di femminicidio, e della dott.ssa Elena Portale, psicologa, volontaria dell’associazione “Io Sono Giordana ODV” ed entrambe autrici del libro “Io sono Giordana. Il mio nome, la vostra memoria”. Il ricavato della pubblicazione sarà interamente devoluto all’associazione “Io Sono Giordana ODV” per sostenere progetti rivolti alle donne e ai bambini vittime di violenza.
L’aula magna, solitamente scenario di lezioni e assemblee, si è trasformata oggi in uno spazio di profonda riflessione grazie all’incontro fortemente voluto e organizzato dalle professoresse Bellofiore e Ballistreri.
Ad aprire l’incontro è stata la prof.ssa Anna Lombardo, fiduciaria del plesso, che ha riportato alla memoria la luminosa presenza di Giordana, la cui determinazione, gli occhi carichi di vita e la risata inconfondibile risuonano ancora potenti tra i banchi di scuola che l’hanno vista crescere. Con commozione, ha ricordato una ragazza piena di sogni e capace di lottare per ciò in cui credeva nonostante la giovane età. Nel suo racconto, Giordana è riemersa non solo come studentessa che riempiva le aule di un’energia speciale, ma come presenza viva e preziosa, una giovane donna che ha lasciato un segno profondo in chi l’ha conosciuta.
La dott.ssa Portale ha focalizzato il suo intervento sulla prevenzione della violenza di genere e la promozione della cultura del rispetto e dell’uguaglianza. La psicologa, da sempre accanto a Vera Squatrito nella sua missione, ha illustrato ai ragazzi i concetti fondamentali legati alla violenza di genere e al femminicidio, fornendo strumenti per riconoscerne dinamiche e segnali. Ha poi concluso leggendo uno degli ultimi post di Giordana: “Bisogna fare attenzione alle parole che si dicono… Le parole sono armi senza scampo, affilate e pericolose… Ti si appigliano addosso e non te ne liberi più… Ci sono schiaffi che si perdonano e parole che non lasciano scampo! Alcune parole non si perdonano”.
I ragazzi hanno poi ascoltato la voce coraggiosa di Vera Squatrito, che ha trasformato il suo incommensurabile dolore di madre in una vera e propria battaglia contro la violenza. Ha parlato in memoria di sua figlia, Giordana Di Stefano, una giovane donna di vent’anni, madre e danzatrice, vittima di femminicidio nell’ottobre del 2015. La sua storia è l’esempio più tragico di come un sogno d’amore si è trasformato in un incubo di controllo e violenza. L’amore, quello autentico, è intrinsecamente legato alla libertà. Significa sostenere e celebrare la libertà dell’altro, mai minacciarla. Non è possesso, non è controllo, e non può mai giustificare la violenza. Giordana è stata privata del suo sorriso e della sua libertà, i simboli più puri della vita e dell’amore. Questo ci ricorda che la violenza spesso è un processo progressivo e subdolo. Il primo segnale di un amore malato è la restrizione, la paura e il tentativo di soffocare l’autonomia della persona amata.
La storia di Giordana ha smosso un velo su dinamiche relazionali tossiche spesso sottovalutate ed è nato un confronto molto partecipato con gli studenti, che hanno raccontato esperienze e riflessioni: non sono mancati tra i presenti gli interventi da cui sono emerse situazioni personali molto sofferte. I ragazzi sono usciti dall’incontro con la consapevolezza che la prevenzione inizia nelle aule, nei corridoi e nelle conversazioni quotidiane, combattendo gli stereotipi e i semi della violenza prima che mettano radici.
Ad arricchire l’incontro, la lezione della prof.ssa Mariangela Bellofiore sulla Legge 19 luglio 2019 n. 69 c.d. “Codice Rosso” che ha fornito agli studenti una panoramica fondamentale sugli strumenti legislativi attuali per la tutela delle vittime di violenza domestica e di genere, illustrando l’importanza della denuncia e la celerità delle indagini.
Un ringraziamento speciale va a Claudio Nicolosi, vicesindaco e assessore all’Istruzione del Comune di Gravina di Catania, che con la sua presenza ha testimoniato la vicinanza delle Istituzioni alla battaglia culturale contro la violenza sulle donne, riconoscendo il ruolo cruciale della Scuola in questo percorso educativo.
Significativo l’intervento della prof.ssa Anna Sortino, che ha ricordato quanto sia fondamentale continuare a credere nell’amore e a investire nelle relazioni sane, autentiche e rispettose. Le sue parole hanno restituito un messaggio di speranza, invitando i ragazzi a non smarrire la fiducia nei sentimenti veri e nella possibilità di costruire legami che nutrono e proteggono.
Preziosa anche la testimonianza del rappresentante d’Istituto, Giordano Mirone, che ha saputo dare voce ai sentimenti dell’intera comunità studentesca. Nel suo intervento ha sottolineato la forza straordinaria di Vera Squatrito, ringraziandola con profonda gratitudine e sincera ammirazione per la coinvolgente lezione di vita condivisa. Ha poi affermato che Giordana vivrà per sempre nei loro cuori, perché al “Lombardo Radice” la sua memoria sarà custodita e trasmessa come un faro capace di illuminare le coscienze e guidare le nuove generazioni verso il rispetto e l’amore autentico.
A chiudere l’incontro, le parole che la mamma di Giordana porta con sé come un messaggio potente per tutti: “Ti amo da vivere… non da morire”.
Il Dirigente Scolastico, prof. Gianluca Rapisarda, ha ribadito con fermezza che la scuola deve essere un luogo di civiltà e rispetto, impegnandosi a integrare stabilmente questi temi nei percorsi didattici e formativi del Liceo. Solo così la memoria di Giordana non resterà un dolore da ricordare, ma diventerà un monito costante e una fonte di ispirazione per costruire un futuro fondato sul vero amore e sulla libertà.



