RANDAZZO – Arriva da Alfio Papa, cittadino di Randazzo e utente quotidiano dei servizi postali, una denuncia in merito a una situazione che da mesi crea disagi inaccettabili e condizioni indecorose per l’intera comunità: la perdurante chiusura dell’Ufficio Postale di Randazzo, sito in via Carlo Levi, e l’assoluta inadeguatezza delle soluzioni provvisorie predisposte da Poste Italiane.
Ufficio Postale di Randazzo: un servizio essenziale ridotto a un percorso a ostacoli
L’ufficio principale è chiuso da tempo per lavori di ristrutturazione. Una scelta legittima, ma che si è trasformata in una vera emergenza a causa dell’assenza di misure organizzative adeguate. A oggi, gli unici punti di accesso al servizio sono due container posizionati all’esterno della struttura: locali angusti, insufficienti, privi di condizioni minime per garantire accoglienza, sicurezza e decoro.

Gli utenti sono costretti ad attendere all’aperto per lunghi periodi, esposti alle intemperie, senza tettoie, senza posti a sedere, senza alcun riparo. “Personalmente mi sono trovato più volte in fila sotto temperature rigide, insieme ad anziani infreddoliti, persone fragili, cittadini con difficoltà motorie impossibilitati persino ad avvicinarsi in sicurezza ai container”, racconta Alfio Papa.
“È inaccettabile che, alle porte di un inverno annunciato come particolarmente severo, un servizio pubblico essenziale venga gestito in condizioni tanto precarie”.
L’iniziativa formale: diffida a Poste Italiane
Di fronte a questa situazione, ritenendo violate le basilari norme di tutela dell’utenza, “ho presentato una diffida formale a Poste Italiane. Nel documento ho riportato puntualmente i disservizi riscontrati e ho richiesto interventi immediati e concreti, tra cui:
- l’installazione di un ulteriore container riscaldato, dotato di sedute e condizioni igieniche adeguate;
- la predisposizione di coperture per la zona di attesa e per l’accesso ai locali provvisori;
- l’indicazione di tempi certi e documentati per il completamento dei lavori;
- in alternativa, l’individuazione – d’intesa con il Comune – di locali chiusi e idonei a garantire un servizio dignitoso.
Non si tratta di richieste straordinarie, ma del minimo indispensabile per rispondere alle esigenze di sicurezza, accessibilità e rispetto previste dalla normativa sul servizio postale universale”, spiega Alfio Papa.
Un disagio che può diventare danno
Oltre al disagio quotidiano, esiste un rischio evidente: il danneggiamento della salute degli utenti costretti a sostare per ore al freddo. “Anche su questo punto ho richiamato Poste Italiane alle proprie responsabilità, morali e civili, riservandomi – in caso di inerzia – di adire AGCOM, le autorità competenti e le associazioni dei consumatori”.
Una denuncia che appartiene a tutta la comunità
Questa non è una protesta isolata. È la voce di un paese che da mesi chiede soluzioni e vede invece peggiorare le condizioni di accesso a un servizio pubblico fondamentale. I cittadini di Randazzo hanno diritto a strutture sicure e dignitose, non a file interminabili in mezzo alla strada e al gelo.
“La mia denuncia vuole essere un atto costruttivo, un invito urgente e non più rimandabile affinché Poste Italiane ristabilisca condizioni adeguate, rispettose della persona e della legge. Perché nessun servizio essenziale deve diventare una prova di resistenza fisica e morale per le persone che ne hanno bisogno ogni giorno“, conclude Papa.



