“La seminatrice di coraggio”: al Liceo Regina Elena di Acireale una mattinata di memoria e riflessione

“La seminatrice di coraggio”: al Liceo Regina Elena di Acireale una mattinata di memoria e riflessione

ACIREALE – Una mattinata intensa, ricca di emozione e consapevolezza, quella che si è svolta ieri nell’Aula Magna del Liceo Regina Elena, dove tutte le classi quinte hanno partecipato alla presentazione del libro “La Seminatrice di Coraggio” di Antonella Desirèe Giuffrè, opera dedicata alle donne siciliane vissute nel periodo della Prima Guerra Mondiale. L’iniziativa si è inserita nel calendario di eventi per la Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, promosso anche dall’Amministrazione comunale della città di Acireale – rappresentata dal consigliere Teresa Pizzo, vice presidente della Commissione Cultura -, offrendo non solo un approfondimento storico, ma anche un forte spunto di riflessione sul ruolo femminile, ieri come oggi.

La docente Anna Chiarenza e la collega Clara Grasso che hanno curato l’incontro hanno introdotto il testo raccontando il percorso di ricerca che ha permesso di ricostruire lo statuto e le attività delle cosiddette seminatrici di coraggio: donne che, in un’epoca segnata da analfabetismo diffuso e dalla lontananza forzata degli uomini partiti per il fronte, portavano conforto nelle famiglie, leggevano o facevano leggere le lettere arrivate dal fronte, sostenendo emotivamente chi rimaneva nell’attesa.

Particolarmente coinvolgente è stato il momento in cui gli studenti hanno letto alcune pagine del libro davanti all’autrice, che ha poi condiviso le fonti, gli episodi reali e i personaggi storici da cui ha tratto ispirazione per la sua opera.

L’intervento del Preside: memoria personale e valore della scrittura

Il Preside, prof. Sebastiano Raciti, ha aperto l’incontro condividendo un ricordo familiare legato alla Grande Guerra: la storia di suo nonno, partito diciassettenne per il fronte nel 1917, e della fidanzata che rimase a sostenere la famiglia in sua assenza. Una testimonianza che ha permesso agli studenti di comprendere la dimensione reale, quotidiana e affettiva della guerra, ben oltre i manuali di storia.

Partendo da questo episodio, il dirigente ha messo al centro il tema della scrittura come ponte emotivo e culturale: “La potenza di una lettera non è paragonabile a una telefonata o a un messaggio”, ha detto, sottolineando come la capacità di scrivere – e di scrivere in corsivo – rimanga un atto identitario, un modo per trattenere e dare forma ai propri pensieri.

Oltre la denuncia: educare alle relazioni

In occasione della Giornata contro la violenza sulle donne, il preside ha voluto proporre un messaggio che andasse oltre la semplice denuncia del femminicidio, invitando i ragazzi a riflettere sul rapporto uomo-donna, sulla necessità di una cultura della relazione e sulla responsabilità condivisa. Ha parlato di “dipendenza” non come sottomissione, ma come naturale dinamica dell’amore e del rispetto reciproco: riconoscere il valore dell’altro, ha detto, è il primo antidoto alle forme di possesso e prevaricazione.

Non sono mancati spunti critici sulla società contemporanea, dominata dalla mercificazione del corpo e dalla superficialità mediatica, che spesso soffocano lo sviluppo emotivo e culturale dei giovani.

Il coraggio di dire “no” e ribellarsi ai soprusi: la scrittrice Antonella Desirèe Giuffrè

Una mattinata che ha lasciato il segno

L’iniziativa ha offerto agli studenti non solo un approfondimento storico, ma anche una lezione di umanità, memoria e sensibilità civile. La storia della seminatrice di coraggio ha mostrato come, anche nei momenti più duri della storia, le donne abbiano rappresentato un pilastro di resistenza e speranza. Un messaggio quanto mai attuale, soprattutto in una giornata dedicata a ricordare, comprendere e trasformare.

Alcune immagini dell’evento