TRAPANI – Sono giorni che i cittadini e le amministrazioni del Trapanese sono “messi in ginocchio” dalla crisi idrica. A confermarlo è l’andamento dei dati che ha raccolto la Cabina di regia regionale.
Crisi idrica a Trapani, autobotti e dissalatori in prima linea
Mentre sul territorio si moltiplicano gli interventi di emergenza, il sindaco di Trapani, Giacomo Tranchida, ha spiegato che il ritorno alla normalità dell’erogazione è previsto per metà settimana e dipenderà dalla tenuta delle fonti di approviggionamento e dalla stabilizzazione della rete.
La Protezione civile regionale ha dispiegato le proprie autobotti nei punti più critici della città e dell’hinterland, con un numero telefonico dedicato alle segnalazioni urgenti. Rientrato in funzione dopo mesi di ritardo il dissalatore di Trapani, che sta producendo 100 litri al secondo; il pozzo Staglio 3 è tornato operativo con un contributo di ulteriori 24 litri al secondo.
Completato anche il collegamento tra l’acquedotto Montescuro e la condotta Bresciana, ora in fase di riempimento. La manovra servirà a sostenere i flussi verso Trapani e Misiliscemi, ma gli enti coinvolti avvertono che potrebbero essere necessari ancora diversi giorni prima che gli effetti si traducano in un miglioramento reale.
La situazione in provincia
Nella provincia la situazione rimane critica. A Poggioreale e Santa Ninfa la portata dell’acqua è stata dimezzata, e a Partanna molte zone sono rifornite soltanto tramite autobotti.
Gli amministratori locali parlano di “condizione al limite”, aggravata da scorte ridotte e continui disservizi. Le recenti piogge hanno portato 150mila metri cubi d’acqua nell’invaso Garcia, ma si tratta di un apporto troppo modesto per invertire la tendenza.
La crisi ha assunto anche un risvolto politico dopo che è stata fatta una nuova stima dalla Regione sulle quantità residue del Garcia: non tre milioni di metri cubi, ma mezzo milione. Su questa vicenda il deputato di Italia viva, Davide Faraone, ha annunciato un esposto alla Procura per verificare se sussitano eventuali responsabilità.
La sindaca di Erice, Daniela Toscano, denuncia la mancata manutenzione del Belìce Sinistro, affluente determinante per alimentare l’invaso, mentre Legacoop Sicilia parla apertamente di “sistema idrico regionale al collasso”.
Domani la riunione per fare il punto della situazione
Nel quadro di emergenza generale fa eccezione Alcamo, che non versa nelle stesse condizioni grazie alle proprie sorgenti, pur restando dipendente dalle integrazioni di Siciliacque. La Regione conferma infine che il collegamento tra la diga Arancio e la diga Garcia sarà completato entro tre settimane. Domani è previsto un incontro a Palermo tra i sindaci dei comuni interessati e il vice presidente della Regione.



