La varietà dei quartieri catanesi: la storia di Cibali, San Nullo e Nesima

La varietà dei quartieri catanesi: la storia di Cibali, San Nullo e Nesima

CATANIA – Ogni giorno attraversiamo le loro strade, frequentiamo i loro luoghi e li prendiamo come punti di riferimento, sebbene spesso ne ignoriamo la lunga storia. Sono i vasti quartieri di Catania, testimoni di un passato tanto antico quanto affascinante.

La ricchezza dei quartieri di Catania: Cibali da rifugio a casa

Tra questi emerge anche Cibali, o Cifuli in catanese, sede del celebre stadio Massimino. Il nome appare per la prima volta all’interno dell’opera “Delle memorie historiche della città di Catania“, scritto dal sacerdote Pietro Carrera, che accenna alla presenza di un tempio in memoria della dea greca Cibele.

Come, però, testimoniano anche gli scritti di Giovanni Verga, nello specifico “Rosso Malpelo“, il nome originario del quartiere è proprio Cifali, proveniente invece dal grecoKephalé“. Il significato letterale è, di fatto, “testa”, sottintenso “di fiume”. A determinarne il nome sarebbe, infatti, la presenza del corso d’acqua “Longane”, che ha la sua fonte proprio nel quartiere di Cibali.

L’area deve poi parte del suo affollamento alla diffusione del cristianesimo, sancita dalla fondazione del cenobio da parte di papa Gregorio Magno. Un afflusso destinato poi ad ampliarsi, specie con le successive migrazioni forzate a causa dei disastrosi terremoti del periodo. In seguito all’eruzione del 1669, infatti, molti profughi provenienti da Misterbianco si stabilirono nella zona, portando con sé una vasta cultura dell’artigianato.

Cibali, infine, visse un’importante espansione urbanistica nel XX secolo, diventando luogo di villette benestanti e venendo, durante il dopoguerra, poi inglobata nel tessuto urbano della città.

quartieri di catania

Lo stadio “Angelo Massimino”

L’enigmatica storia dietro San Nullo

Se, però, la localizzazione del quartiere cifalota è facilmente riconoscibile, essendo parte della IV circoscrizione, al contrario la questione diventa più emblematica con il quartiere di San Nullo. Quest’ultimo è infatti diviso tra due municipalità, con alcuni territori che rientrano nella IV circoscrizione e altri considerati, invece, parte della V.

Anche il nome stesso del quartiere, Santu Nuddu in dialetto, ha un’origine tutt’altro che chiara. Non esiste, infatti, nessun santo cristiano con questo nome, motivo per cui il toponimo potrebbe derivare da “Santullo“, diminutivo di “Santo” usato sia come nome che come cognome. Parallelamente, poi, si potrebbe ipotizzare un’origine proveniente dall’espressione latina “ecclesia nullius”, chiesa di nessuno, ad indicare una basilica priva di vescovo.

Tra le incognite vi è anche la storia stessa del quartiere, su cui è possibile fare soltanto delle ipotesi. Si suppone, infatti, essere stata una zona soggetta a uno sviluppo urbanistico proiettato sulla residenzialità, ignorando di fatto la costruzione di spazi pubblici. Anch’esso poi, proprio come Cibali, subirà una profonda urbanizzazione tra gli anni ’80 e ’90, con la messa in vendita, a prezzi contenuti, di numerosi lotti da parte del comune.

Questo processo abitativo, che ha costituito un vero e proprio piano di zona, è stato però reso possibile solo grazie una variante al P.R.G e la successiva messa in atto della legge 167/62, in favore per l’appunto di una realizzazione edilizia economica e popolare.

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L’interno della fermata metro “San Nullo”, inaugurata nel 2017

Il popoloso quartiere di Nesima

Un quartiere che, almeno in passato, ha vissuto una situazione geografica simile a San Nullo è Nesima, divisa fino al 2013 tra le vecchie VII e VIII circoscrizione. Il nome del quartiere significherebbe, inoltre, “brezza” o “aria fresca“, dovuto probabilmente alla posizione periferica del rione.

Nesima vede la luce intorno agli anni ’50, in seguito al piano di edilizia pubblica INA-Casa, motivo per cui gran parte del quartiere è costituita da edifici residenziali. La sua struttura si divide, poi, in due porzioni: Nesima alta e Nesima bassa.

La prima può vantare di numerose opere di edilizia pubblica, come il Garibaldi nuovo, la cittadella dello sport o l’omonima fermata metro “Nesima”. Vede il suo sviluppo intorno a piazza San Pio X, sede di un ricco mercato attivo ogni venerdì.

Anche la parte inferiore del quartiere poi vede come suo centro una piazza, quella di “Eroi d’Ungheria“, dove ogni giovedì si tiene una storica fiera cittadina. Da qui si estendono poi le due via principali della zona: viale Mario Rapisardi e corso Indipendenza, entrambi ricchi di numerose attività commerciali.

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Una frazione del “Viale Mario Rapisardi”