CATANIA – Una donna anziana, sola e con un patrimonio di circa tre milioni di euro, sarebbe stata manipolata e isolata dalla sua vicina di casa e da un gruppo di complici, con l’obiettivo di impossessarsi dei suoi beni.
È quanto emerge dalle indagini della Procura di Catania, che questa mattina ha fatto scattare un’ordinanza cautelare nei confronti di due donne: Rita Catalano, 65enne finita in carcere, e l’avvocata Venera Cosima Nicita, 54enne posta ai domiciliari.
Le indagini hanno consentito di acquisire gravi elementi indiziari a carico delle indagate per i reati di circonvenzione di incapace e tentata appropriazione indebita, entrambi aggravati e commessi in concorso.
Il maxi caso a Catania
Le attività investigative hanno preso avvio da una sollecita segnalazione di funzionari di un istituto bancario del capoluogo etneo, i quali avevano rilevato anomalie nei rapporti di una loro facoltosa cliente anziana, priva di figli e di parenti stretti. Tale segnalazione ha permesso di ricostruire le fasi essenziali della presunta attività criminosa, ancora in corso di consumazione, posta in essere dalle indagate insieme ad altri complici.
Grazie a mirate attività di indagine, sia tradizionali sia tecniche, è stato possibile identificare i soggetti coinvolti, intenti a realizzare operazioni finalizzate all’appropriazione del patrimonio della vittima, stimato in circa tre milioni di euro.
Secondo quanto emerso, Rita Catalano, fioraia e vicina di casa dell’anziana, avrebbe avuto il ruolo principale. Approfittando della fiducia conquistata, l’avrebbe progressivamente isolata dal mondo esterno, rendendola dipendente da lei e dalla figlia. L’indagata avrebbe persino invitato la vittima a non avere contatti telefonici con parenti o conoscenti, e avrebbe chiesto al portiere dello stabile di consegnare a lei tutta la corrispondenza destinata all’anziana, di fatto privandola di ogni autonomia.
La complicità dell’avvocata
Per portare a compimento il progetto illecito, la donna si sarebbe avvalsa della collaborazione di vari professionisti, per ottenere consistenti compensi. Tra questi, un’avvocata, Venera Cosima Nicita, indagata per avere curato il trasferimento delle disponibilità finanziarie dell’anziana verso un nuovo istituto di credito, grazie anche all’intervento di un consulente finanziario compiacente, anch’egli attualmente indagato.
Elemento ritenuto rilevante è anche il contributo di una segretaria di uno studio notarile catanese (anch’essa sottoposta a indagine), la quale avrebbe suggerito le modalità più idonee per agevolare l’operazione, predisponendo una procura speciale in favore dell’avvocato Nicita, una procura generale a favore di Catalano, la cessione a prezzo irrisorio di un garage e un nuovo testamento dell’anziana, volto a sostituire il precedente, che destinava l’intero patrimonio a un ente religioso legato a Padre Pio.
Nel corso degli accertamenti è stata documentata anche una presunta elargizione di denaro alla segretaria come compenso per l’attività illecita svolta.
Dalle fasi più recenti dell’indagine è inoltre emerso che la 65enne, sempre su indicazione della medesima segretaria, stesse cercando di ottenere un certificato medico compiacente che attestasse la piena capacità di intendere e di volere dell’anziana, la quale, in realtà, risulterebbe affetta da patologie tali da limitarne le capacità cognitive.
La perquisizione
Nel corso delle attività sono state eseguite diverse perquisizioni, anche presso lo studio legale e quello notarile coinvolti, e sono stati sottoposti a sequestro tutti i beni mobili e immobili riconducibili all’anziana, che sarebbero potuti finire nella disponibilità della 65enne e della figlia. Tra essi figura anche il garage già trasferito alla fioraia a un prezzo ben inferiore al valore di mercato.
Alla vittima è stato nominato un curatore, incaricato di assisterla e tutelarne gli interessi.



