TRAPANI – Maxi-operazione della Guardia di Finanza nelle sedi di Liberty Lines, la grande compagnia di navigazione veloce. Sono in corso da qualche ora perquisizioni e sequestri nella sede e negli uffici secondari.
Maxi-operazione alla Liberty Lines: 46 indagati
A far scattare l’inchiesta da parte della Procura di Trapani, che coinvolge Liberty Lines, attualmente sotto sequestro, sarebbero alcuni finanziamenti erogati alla compagnia. Indagate 46 persone.
La nota degli avvocati della compagnia di navigazione
“Gli avvocati della Liberty Lines e degli azionisti – in una nota a firma degli avvocati Alfonso Furgiuele, Lorenzo Contrada e Giovanni Di Benedetto – rappresentano che il decreto di sequestro ai danni dei loro assistiti è stato emesso, dalla procura della Repubblica di Trapani, in carenza sia di qualsivoglia ragione di urgenza sia degli ulteriori presupposti che avrebbero consentito l’adozione. Nei modi e termini di legge si rappresenteranno al Giudice i vari elementi che ne impongono la caducazione ripristinando la piena operatività della società”.
L’inchiesta
Nel mirino degli inquirenti ci sarebbero dei versamenti elargiti dalla Regione Siciliana alla compagnia della famiglia Morace, riguardo la convenzione per il servizio di collegamento marittimo delle isole minori tramite mezzi veloci, già al centro dell’inchiesta Mare Monstrum risalente al 2017.
I finanzieri del comando provinciale Trapani stanno eseguendo il decreto di sequestro preventivo disposto d’urgenza dalla Procura della Repubblica di Trapani per oltre 100 milioni di euro, nonché a valere sull’intero compendio aziendale e sulle quote sociali della Liberty Lines S.p.A., nota società armatoriale che opera nei trasporti veloci per passeggeri sulle rotte che collegano la Sicilia alle isole minori (Eolie, Egadi, Pelagie, Pantelleria, Ustica), quale profitto dei reati di truffa ai danni dello stato, corruzione e frode nell’esecuzione di un servizio pubblico ipotizzati nei confronti di soggetti riconducibili all’organizzazione della società, alla sua compagine sociale e ai suoi manager e dirigenti.
Le accuse
Nel dettaglio, la società armatoriale è accusata di aver aumentato indebitamente i propri profitti incassando ingenti contributi dallo Stato, nonostante il mancato rispetto delle condizioni di trasporto contemplate dal contratto pubblico stipulato, con particolare riferimento alle procedure e ai protocolli di sicurezza normativamente previsti.
Le indagini hanno impegnato a lungo le Fiamme Gialle nell’analisi di un’enorme quantità di dati e informazioni, nonché di documenti altamente tecnici, quali capitolati d’appalto e bilanci.
Il sequestro
Con il sequestro la Procura della Repubblica di Trapani, tenendo conto della complessità, strategicità e rilevanza pubblica delle attività aziendali, poste al servizio della collettività, ha inoltre nominato un collegio di amministratori giudiziari, composto da tre membri (di cui due dottori commercialisti e un avvocato).
Il provvedimento attuato ha quindi lo scopo di ripristinare le condizioni di legalità e, in pari tempo, garantire e assicurare la continuità aziendale e del servizio pubblico di collegamento alle isole minori, contemperato dalle imprescindibili esigenze di sicurezza dei passeggeri, unitamente alla piena tutela dei livelli occupazionali.
Ulteriori dettagli
Pertanto, si comunica che il servizio pubblico dell’attività aziendale proseguirà normalmente e i collegamenti resteranno pienamente operativi, senza variazioni/interruzioni riconducibili all’esecuzione del provvedimento di sequestro preventivo.
L’operazione rientra nell’ambito della fase delle indagini preliminari, quindi, allo stato delle attuali acquisizioni probatorie e in attesa di giudizio definitivo, sussiste la presunzione di innocenza.



