“Magma”, il museo a cielo aperto più grande d’Europa nel quartiere Librino di Catania: l’intervista al maestro Antonio Presti della Fondazione Fiumara D’Arte

“Magma”, il museo a cielo aperto più grande d’Europa nel quartiere Librino di Catania: l’intervista al maestro Antonio Presti della Fondazione Fiumara D’Arte

CATANIA – Librino, da sempre considerato uno dei quartieri più “difficili” di Catania, sta gradualmente cambiando volto, assumendo un ruolo più inclusivo, centrale e soprattutto artistico/attrattivo. È proprio qui infatti, che nasce e man mano si amplia, il museo a cielo aperto più grande d’Europa, chiamato “MAGMA“.

“MAGMA”, il museo a cielo aperto più grande d’Europa nel quartiere Librino di Catania

Il progetto, iniziato circa quindici anni fa con la Fondazione Fiumara D’Arte “Antonio Presti”, ha l’obiettivo di creare e “solidificare” un rapporto sociale ben stretto tra centro urbano e periferia.

In tal modo, si “allontana” il pensiero che spesso si ha di quei quartieri “lasciati” quasi in stato d’abbandono e ai “margini” della città, sostituendo l’immagine negativa di zona “a rischio” e “sensibile”, con quella che genera un flusso continuo di materiale artistico e culturale.

Tutto ciò risiede nel centro vitale del quartiere Librino di Catania, luogo che nell’ultimo ventennio, specialmente grazie all’iniziativa di “MAGMA“, è stato scenario di cambiamenti, trasformazioni positive e miglioramenti.

Le tre nuove opere di “MAGMA” e l’intervista al maestro Antonio Presti

Esattamente un mese fa, il 22 ottobre scorso, sono state inaugurate tre nuove opere, ovvero “Cavalli nel vento” di Filippo Messina, “Luna sola” di Giancarlo Neri e “Leporinus” di Antonella De Nisco.

Di seguito, l’intervista con il maestro Antonio Presti, mecenate e artista impegnato ormai da oltre vent’anni nei progetti di riqualificazione urbana, sociale e artistica del quartiere Librino di Catania.

  • Com’è nata l’idea di questo grande progetto?

Dopo la Porta della Bellezza, che è stata la prima opera, realizzata vent’anni fa, e condivisa con 2mila mamme e 2mila bambini, dove sul ponte ho scritto “U rispettu è misuratu cu lu porta l’havi purtatu“, ho ritenuto necessario – afferma Prestiproseguire quello che avevo iniziato“.

Perché quando “tu” all’epoca hai donato bellezza, e le persone l’hanno rispettata, meritavano, in segno di rispetto, una continuità che le altre opere (Porta della Conoscenza e Porta delle Farfalle), condiviso con oltre 20mila persone“.

  • Prima la Porta della Bellezza e poi quella della Farfalle, ma da dove deriva l’ultima dei Sogni?

Dopo la Porta delle Farfalle, ho sentito la necessità di realizzare un’ultima porta, però dedicata al sogno, e ben 3mila bambini – spiega Antonio Prestihanno condiviso il processo laboratoriale di un anno nelle scuole, dove ciascuno di loro con la propria mamma ha scritto i suoi sogni“.

Questi 3mila sogni sono stati installati nella Porta dei Sogni, e consegnati poi simbolicamente, a protezione, ai 100 cavalli della bellezza, che al galoppo nel cielo li proteggono“.

Quindi, dopo che i cavalli hanno protetto i sogni dei bambini di Librino, consegnandoli poi alla visione della bellezza, con la realizzazione di questa sedia monumentale, che fa pensare al gigante, a Gulliver, alla storia infinita, con una Luna sulla spalliera, penso che tutti i bambini, passando da là, vedendo quei sogni scritti, con i cavalli che li proteggono, e la sedia dei sogni, e con la Luna sulla spalliera, vedono il sogno. E quindi l’opera, nella sua totalità, è diventata la Porta dei Sogni“.

  • Che ruolo ricoprono le nuove opere in questo scenario?

L’altra opera che abbiamo inaugurato, erano le lepri di Antonella De Nisco, un’azione anche educativa, perché quello che sto facendo qui da vent’anni, non è solo un discorso artistico, ma un messaggio – sostiene il maestro Prestiche passa anche dall’educazione dei bambini ad un’identità“.

Quindi le lepri hanno avuto un ruolo importante, che risiede anche nell’educazione/riconoscenza dei bambini. Con questo grande lavoro e con l’artista Antonella De Nisco, abbiamo restituito la conoscenza dell’identità del nome Librino all’intero quartiere. Quindi quest’arte non è solo citazione in sé stessa in quanto futura, ma si tratta di un processo educativo“.

Parlare di questi sentimenti, in un luogo “difficile“, in cui si discute sempre e solo delle solite cose negative, diventa importante. Pertanto anche queste ultime opere, insieme all’installazione fotografica di grandi personaggi internazionali, come Lynn Johnson e Monika Bulaj, con “Le Grandi Madri” e “Cavalli Eretici“.

  • Ma la sedia che cosa rappresenta?

La sedia rappresenta la visione dei sogni per tutti i bambini delle scuole. Perché – sottolinea Antonio Prestiloro hanno scritto 3mila sogni, che vengono protetti dai cavalli, e viene consegnata loro la visione di questa sedia gigante, che però c’ha la Luna sulla spalliera”. Se tutti i bambini che passano quando passano di là, vedono la sedia e si emozionano, quella è la sedia dei sogni, perché il sogno è sognare sempre“.

  • Com’è scaturita e da dove parte quest’iniziativa?

È nata dal voler aiutare il quartiere e dalla periferia. Penso e spero – dichiara l’artistache questo grande museo a cielo aperto, che vorrei donare alla Regione Siciliana, che un domani, anche senza di me, possa continuare ad esistere e migliorare“.

L’arte è anche centralità, e questo significa che a Catania, coloro che vogliono ammirare un museo a cielo aperto devono venire a Librino. Ho cresciuto quattro generazioni in questi vent’anni“.

Questa è un’opera senza tempo e segna-tempo. Quando ho fatto la Porta delle Farfalle, erano passati quindici anni dalla prima porta. La gente era contrariata dal fatto che fosse trascorso un arco temporale troppo ampio. Poi avevo altre preoccupazioni, come il cambio generazionale, pensavo “chissà se quest’opera verrà apprezzata?”“.

Quando iniziai la porta, arrivò un mamma con la figlia, e lei faceva parte dei “figli” di allora. Questa è un’opera segna-tempo, se non fossero passati quindici anni, e quei bambini non fossero cresciuti, non l’avrei potuta fare la Porta delle Farfalle. Il futuro è nelle scuole e il progetto porta sempre con sé questo senso di educazione. Elementari, medie, tutti coinvolti, anche le mamme“.

  • Ci sono in programma altre opere per il museo “MAGMA”?

Adesso vorrei fare un discorso spirituale, la sacralità più importante che ci accomuna con Sant’Agata. Io farò 150 stelle che andranno nella Porta dei Sogni, a simboleggiare gli occhi di Agata, mentre poi farò piantare delle rose in tutto il quartiere“.

Se Librino, – conclude Antonio Prestidiventerà nel tempo il roseto di Sant’Agata, ed entrando si vedrà una distesa di rose, e noi diciamo ai bambini, non di raccogliere/togliere l’immondizia, ma di piantare rose, sarà tutta un’altra storia. Quello che bisogna restituire ai ragazzi oggi, ai giovani, è la visione della bellezza“.