Brand Journalism Festival 2025, grande successo per l’evento: un viaggio nei cambiamenti della comunicazione

Brand Journalism Festival 2025, grande successo per l’evento: un viaggio nei cambiamenti della comunicazione

ITALIA – Intelligenza Artificiale, “vecchi” e nuovi strumenti digitali che “cambiano” il modo di comunicare e “fare” informazione, disintermediazione, strategie e metodi per raggiungere target diversi. Questi solo alcuni dei temi trattati all’interno del Brand Journalism Festival 2025.

Il Brand Journalism Festival 2025

La seconda edizione, svoltasi ieri al Talent Garden di Ostiense a Roma, è stata ricca di momenti teorici/pratici, esempi di vita quotidiana, spunti di riflessione, dialogo e dibattito tra il pubblico e vari personaggi di spicco dei settori giornalistici/editoriali, economici/aziendali e di marketing.

Un confronto tra il prima e dopo, con delle modalità di “fare notizia” in continuo movimento, che cercano sempre di aggiornarsi, stando al passo con i tempi, per raggiungere più persone possibili, attraverso vari canali e piattaforme. A contornare il mondo giornalistico, sempre in perenne evoluzione, vi sono sicuramente l’IA e Chat GPT.

Oggetto del convegno, in una full immersion di un’intera giornata in uno dei quartieri storici della Capitale, anche la transizione ecologica, la polarizzazione/mediazione dell’informazione, l’algoritmo, la comunicazione politica, e il rapporto tra le nuove generazioni e il Brand Journalism.

Sette panel e oltre duecento persone in sala

Un programma pieno d’incontri, con ben sette panel, dalla mattina al tardo pomeriggio, dai titoli “Odissea nello spazio (digitale): le traiettorie future della comunicazione“, “Inside out: quando il racconto nasce in azienda“, “Behind the scenes: leadership e credibilità nell’ecosistema dell’informazione“, “Il futuro è (a)umano? AI e sostenibilità per un brand storytelling responsabile“, ““Penso, dunque voto”. La comunicazione del potere tra realtà e manipolazione“, “Non può piovere per sempre. La riscossa del giornalismo contemporaneo” e “Istituzioni, Media e Impresa: una nuova alleanza per l’ecosistema dell’informazione“.

Alcuni degli argomenti, dalla comunicazione nell’era digitale alle Fake News

Tra le tematiche trattate, si è sottolineato soprattutto il “bisogno” di una buona comunicazione, che vada a “toccare/coinvolgere” più fasce d’età, e anche la necessità di “fare” e offrire un’informazione “come si deve”. Spesso infatti, alcune notizie circolano talmente tanto velocemente, che in certe situazioni, neanche ci rendiamo conto se una determinata affermazione sia vera o meno. Proprio per questo, siamo maggiormente esposti alle cosiddette “Fake News“.

Alcuni dati interessanti sui giovani e l’informazione

In questo scenario però, fortunatamente emergono dei dati positivi, che potrebbero sorprenderci. Ad esempio, secondo uno studio effettuato dall’Osservatorio GenerationShip 2025, è stato rilevato che “Il 69% dei giovani controlla che una notizia non sia una bufala, ma solo un terzo conosce i servizi di fact-checking“. Inoltre, sempre sulla base del report, si è evidenziato come “I giovani under 35 dedicano 1 ora e 50 minuti al giorno all’informazione, più degli adulti (1 ora e 33 minuti).

Oggi viviamo in un contesto “liquido” e variabile, quindi accertare la veridicità/attendibilità, attraverso fonti sicure, di ciò che ci “passa” davanti, in un’era digitale in cui stimoli e “bombardamenti” mediatici sono all’ordine del giorno, diventa fondamentale/indispensabile.

Presenti all’iniziativa, lanciata già lo scorso anno, nel novembre 2024, oltre 200 persone, tra “addetti ai lavori”, professionisti del settore, giornalisti, editori e aziende, tutti insieme nel discutere di varie tematiche, uniti per una comunicazione etica e responsabile.