AGRIGENTO – La Procura di Agrigento ha chiesto la condanna di due medici dell’ospedale San Giacomo d’Altopasso di Licata per lesioni colpose in relazione a un grave caso sanitario avvenuto nel giugno 2019: la perdita di un feto alla 35esima settimana di gestazione e, successivamente, la sterilità della paziente.
La richiesta è di un anno e sei mesi per il ginecologo Marcello Pira e un anno per il medico del Pronto Soccorso Michele Cannarozzo.
La ricostruzione dei consulenti
Secondo la tesi accusatoria, i sanitari avrebbero sottovalutato i segnali d’allarme riportati dalla donna e, con una maggiore attenzione, avrebbero potuto evitare sia la morte del feto sia la successiva asportazione dell’utero.
Nelle consulenze tecniche emergono passaggi duri:
- il ginecologo, “conoscendo il percorso clinico della paziente, avrebbe dovuto essere più attento e scrupoloso”;
- i professionisti evidenziano che nei due mesi precedenti il medico si sarebbe limitato a consultazioni tramite WhatsApp, ritenute non adeguate a gestire un caso delicato.
La posizione del medico del Pronto Soccorso
Diversa appare, per i consulenti, la posizione del dottor Cannarozzo.
Secondo la relazione tecnica:
- avrebbe dovuto disporre il ricovero solo se a conoscenza dell’intero quadro clinico pregresso;
- nell’unico accesso del 23 giugno 2019, quindi, la sua responsabilità sarebbe limitata al contenuto delle informazioni disponibili in quel momento.
Difese e parte civile
Gli imputati sono assistiti dagli avvocati Salvatore Manganello e Luigi Ciotta.
I familiari della donna – genitori, zii e nonni – si sono costituiti parte civile tramite gli avvocati Gianfranco Pilato e Giuseppe Sorriso.
Prossime tappe
Il procedimento proseguirà l’8 gennaio, data fissata per la nuova udienza.



