Agrigento, ferie negate a un dirigente medico: l’Asp condannata a pagare 25mila euro

Agrigento, ferie negate a un dirigente medico: l’Asp condannata a pagare 25mila euro

AGRIGENTO – Il Tribunale di Agrigento – sezione Lavoro ha condannato l’Asp di Agrigento a versare circa 25mila euro a un dirigente medico, accogliendo integralmente il ricorso presentato dal professionista, difeso dall’avvocato Francesco Carità.

La vicenda nasce dal diniego ripetuto, da parte dell’Asp, delle ferie richieste dal medico, nonostante le varie istanze formali presentate nel corso del tempo.

Il lavoratore aveva quindi adito il Giudice del lavoro per ottenere la monetizzazione delle ferie non godute e il pagamento delle prestazioni aggiuntive svolte in periodo di emergenza sanitaria.

Il principio del Tribunale: il diritto alle ferie è irrinunciabile

La giudice Valentina Di Salvo ha accolto il ricorso, richiamando un principio consolidato dalla Corte di Giustizia Europea:

“Nel nostro ordinamento giuridico, il diritto alla fruizione delle ferie non solo è costituzionalmente riconosciuto, ma è definito irrinunciabile. Le ferie annuali retribuite costituiscono un diritto fondamentale del lavoratore e, correlativamente, un obbligo del datore di lavoro”.

Il Tribunale ha così riconosciuto che la mancata fruizione delle ferie era imputabile esclusivamente all’Asp, che aveva impedito al medico di usufruirne pur non essendovi motivi validi di servizio.

Riconosciuti anche i servizi aggiuntivi in area Covid

Oltre alle ferie non godute, la sentenza ha riconosciuto al dirigente medico anche le prestazioni extra svolte:

  • Servizio presso l’area Covid-19, in aggiunta all’orario ordinario nel pronto soccorso dell’ospedale di appartenenza;
  • Attività di vaccinazione anti-Covid, disposta dall’azienda sanitaria;
  • Quota di trattamento di fine rapporto (TFR).

Condanna economica e spese legali a carico dell’Asp

L’Asp di Agrigento è stata quindi condannata a versare complessivamente 25mila euro al medico e a sostenere tutte le spese legali del procedimento.

La decisione rappresenta un precedente significativo nel contesto della tutela dei diritti dei dipendenti pubblici, riaffermando il principio per cui le ferie non possono essere negate né annullate per ragioni organizzative, e che, in caso di impossibilità di fruizione, devono essere monetizzate.