CATANIA – Oltre 160 anni di carcere, con pene comprese tra sei anni e otto mesi e vent’anni di reclusione, per 14 imputati. Questa la sentenza pronunciata dal gup di Catania, Anna Maria Cristaldi, nel processo “Athena“, celebrato col rito abbreviato, nato dall’operazione omonima svolta dai carabinieri, eseguita il 15 aprile del 2024, nei confronti di presunti appartenenti alla cosca Morabito-Rapisarda, operante a Paternò, e riconducibile al clan catanese dei Laudani.
Processo “Athena”, oltre 160 anni di carcere per 14 imputati
I presunti reati, a vario titolo, erano associazione mafiosa, traffico e spaccio di sostanze stupefacenti, turbata libertà degli incanti aggravata dal metodo mafioso e corruzione.
Nell’inchiesta “Athena”, coordinata dall’aggiunto Ignazio Fonzo e dalle sostitute Tiziana Laudani e Alessandra Tasciotti, sono indagati anche il sindaco di Paternò, Antonino Naso, eletto con delle liste civiche nel giugno del 2022, l’ex consigliere comunale ed ex assessore, Pietro Cirino, e un ex assessore dell’attuale giunta, Salvatore Comis.
Il reato ipotizzato, in concorso con due presunti esponenti del clan Morabito, Vincenzo Morabito e Natale Benvenga, è quello di scambio elettorale politico-mafioso.
Le indagini
L’indagine, avviata a seguito della denuncia da parte di un imprenditore locale minacciato da alcuni mafiosi, per farlo ritirare dalla vendita all’asta un lotto di terreni, fece emergere gli interessi dell’organizzazione nel controllo sistematico delle aste giudiziarie di immobili nelle province di Catania e Siracusa.
La cosca prevedeva l’intervento “fisico” di propri “compagni” durante le procedure di vendita, per allontanare i partecipanti, talvolta anche usando la violenza, e garantiva ai propri “clienti” l’acquisto o il rientro in possesso del bene.
Le aste andate a “buon fine” avrebbero fruttato alla consorteria ingenti guadagni, condivisi anche con il gruppo Assinnata, articolazione della famiglia Santapaola-Ercolano di Cosa nostra di Catania, che certifica un patto di “coabitazione” tra i clan per gli affari criminali.
Tra le attività illecite dei Morabito-Rapisarda, vi sono anche il traffico e lo spaccio al dettaglio di sostanze stupefacenti.
Nomi e condanne
Di seguito, la lista di nomi e relative condanne comminate dal gup di Catania:
- Adriano Apolito (14 anni di reclusione);
- Natale Benvenga (17 anni e 8 mesi);
- Filippo Cunsolo (10 anni);
- Vincenzo Cunsolo (7 anni e 4 mesi);
- Francesco Di Perna (6 anni e 8 mesi);
- Vincenzo Morabito (15 anni e 4 mesi);
- Carmelo Oliveri (10 anni);
- Emanuele Salvatore Pennisi (14 anni e 8 mesi);
- Andrea Rapisarda (10 anni e 8 mesi);
- Antonino Rapisarda (20 anni);
- Vincenzo Rapisarda (10 anni e 8 mesi);
- Andrea Sinatra (20 anni);
- Angelo Spatola (8 anni);
- Carmelo Verzì (7 anni e 4 mesi).



