Monopoly, 90 anni dall’invenzione del gioco da tavolo: da “Imprevisti/Probabilità” al famoso “Parco della Vittoria”

Monopoly, 90 anni dall’invenzione del gioco da tavolo: da “Imprevisti/Probabilità” al famoso “Parco della Vittoria”

MONDO – Novant’anni dall’invenzione di uno dei giochi da tavolo più amati della storia. “Imprevisti“, “Probabilità“, “Parco della Vittoria“, dadi, pedine, casette verdi, alberghi rossi e soldi finti, possono infatti far pensare solo al famoso “Monopoly“, con l’immancabile “omino” con baffi, vestito in frac e con in testa l’iconico cilindro nero.

Monopoly, l’iconico gioco da tavolo compie 90 anni

Un gioco, creato da Charles Darrow e pubblicato dalla “Parker Brothers” già dal lontano 1935, che negli anni ha saputo conquistare tutti, grandi e piccini. In Italia però, uscì un anno dopo, nel 1936, con il nome di “Monòpoli“, riportato poi al termine originale a seguito dell’acquisizione della “Hasbro” (una casa editrice statunitense produttrice di giocattoli).

La parola “Monopoly” deriva dalla concezione economica di monopolio, che consiste nel dominio del mercato da parte di un singolo venditore. Le regole del gioco sono basilari, semplici e molto accessibili, in modo da poter coinvolgere chiunque nella “partita”.

Le regole, da “Imprevisti e Probabilità” al famoso “Parco della Vittoria”

Si comincia aprendo su un tavolo una sorta di “tabellone” in cartone, sul quale è segnato un percorso con vittorie e sconfitte varie, che possono determinare le sorti della “giocata”. I partecipanti devono “lanciare” a turno dei dadi, e in base al numero che ne verrà fuori, si “muoveranno” nel “tragitto” con le rispettive pedine.

L’obiettivo principale del gioco è quello di acquistare proprietà terriere, sviluppandole tramite la costruzione, dietro pagamento, di case e alberghi, riscuotendo poi le rendite dagli altri giocatori, nel caso in cui la loro pedina si fermasse su una casella relativa ad una vostra proprietà.

Ulteriori dettagli, tra prigione, cauzioni e “bancarotta”

Se qualcuno non dovesse avere dei contanti per pagare una rendita, può ipotecare o vendere le proprietà di cui è in possesso. Se ciò non bastasse, sarà purtroppo costretto a dichiarare “bancarotta“.

È prevista tra l’altro la possibilità di finire in prigione (dalla quale si può però uscire pagando una cauzione) e dentro cui si possono ricevere lo stesso dei pagamenti dai giocatori. Inoltre, si possono anche “pescare” alcune carte chiamate “Imprevisti” e “Probabilità“, che incidono notevolmente sull’andamento della partita.

Il gioco si conclude nel momento in cui, completato il percorso con le pedine, ha racimolato più denaro e proprietà. Quest’ultimo, avrà infatti vinto la partita.