PALERMO – Il deputato e coordinatore politico di Noi Moderati, Saverio Romano, ha risposto con fermezza alle notizie diffuse dalla stampa in merito alla richiesta di arresti domiciliari avanzata dalla Direzione distrettuale antimafia di Palermo nell’ambito dell’inchiesta su presunti appalti truccati.
Romano, che risulta tra i 18 indagati insieme all’ex presidente della Regione Salvatore Cuffaro, ha dichiarato di non aver ricevuto alcuna notifica ufficiale:
«Apprendo dalla stampa di una richiesta della Procura che mi riguarderebbe: non ne so nulla e non ho ricevuto nessuna comunicazione. In ogni caso sono assolutamente tranquillo e a disposizione, pronto a chiarire eventuali dubbi dei magistrati, dei quali ho la massima stima e considerazione».
Il parlamentare ha poi diffuso un video messaggio per chiarire la propria posizione, spiegando di essersi recato personalmente alla caserma dei Carabinieri di San Lorenzo, a Palermo, per chiedere eventuali notifiche:
«Non so a cosa porterà questa inchiesta, ma il danno è già fatto. Non ho ricevuto alcuna notifica, nessun avviso. Mi sembra una cosa abnorme. Sono lontano da qualsiasi pratica illecita e da ogni meccanismo di turbativa d’asta o di appalti truccati».
Romano ha ribadito la propria fiducia nella magistratura, dichiarandosi pronto a rispondere al gip qualora fosse convocato:
«Mi chiamano tutti i giornalisti per commentare una cosa che io non conosco, ma loro sì. Vedremo gli sviluppi».
La richiesta di misura cautelare nei confronti del deputato dovrà comunque passare attraverso la Camera dei Deputati, che sarà chiamata a valutare l’eventuale autorizzazione a procedere.
Secondo quanto trapelato, l’indagine della Dda di Palermo si concentra su presunti episodi di corruzione e turbativa d’asta legati ad appalti nel settore sanitario. Tuttavia, Romano ha definito «incomprensibile» il proprio coinvolgimento e ha ribadito di voler «collaborare pienamente» per chiarire ogni aspetto della vicenda.



