CATANIA – A poco più di due settimane dal Congresso Straordinario che si è svolto il 17 ottobre 2025 al Seminario Arcivescovile dei Chierici di Catania, abbiamo deciso di intervistare ai nostri microfoni Giovanni Lo Schiavo, eletto Segretario Provinciale della CISAL Catania per acclamazione. Un’elezione che rappresenta il punto d’arrivo di un percorso lungo e complesso, ma anche l’inizio di una nuova fase per la Confederazione etnea.
Lo Schiavo era stato nominato reggente della Cisal Catania nel giugno 2024 dal Segretario Generale, Francesco Cavallaro, che ne aveva riconosciuto il ruolo di garanzia e continuità. Oggi, dopo mesi di lavoro di ricostruzione e dialogo, arriva la piena investitura.
A Tu per Tu con Giovanni Lo Schiavo
Segretario Lo Schiavo, il Congresso del 17 ottobre ha rappresentato un momento importante per la Cisal catanese. Che percorso vi ha condotto a questo risultato?
“È stato un cammino lungo e travagliato, un’impresa tutt’altro che semplice. Tuttavia credo che, alla fine, siamo riusciti ad arrivarci in maniera unitaria, coinvolgendo e facendo compartecipare tutte le Federazioni Provinciali di Categoria, che sono tante, forti e rappresentative. La nostra forza nasce proprio da questa coralità, dalla volontà comune di fare sintesi e costruire un progetto condiviso per il futuro del sindacato a Catania”.
“Ci siamo presentati alle istituzioni con garbo e senso di responsabilità”
Tra le sue prime azioni da reggente e poi da segretario, c’è stato un intenso lavoro di relazioni istituzionali.
“Sin dall’inizio del mandato conferitomi da Cavallaro, ci siamo rivolti alle istituzioni locali – dal Prefetto al Sindaco, dall’Arcivescovo alla Comunità di Sant’Egidio, fino alle associazioni datoriali – con garbo e assoluta modestia. Ma nello stesso tempo abbiamo rivendicato con fermezza la centralità del ruolo della Cisal, nel rispetto e nell’interesse delle lavoratrici, dei lavoratori, dei pensionati e delle pensionate che rappresentiamo. La nostra voce deve essere ascoltata, perché è quella del territorio e delle persone che vivono quotidianamente le difficoltà del mondo del lavoro”.
“Integrazione e solidarietà: valori non negoziabili”
Il tema scelto per la relazione congressuale è stato “Integrazione e solidarietà”. Un binomio che sembra sintetizzare la sua visione.
“Sono valori imprescindibili, dai quali non ci si può discostare. Saranno le linee guida della nostra azione sindacale. Penso, ad esempio, alla battaglia per il ripristino della figura del garante cittadino dei diritti dei detenuti o alla richiesta di attivare il Piano per l’eliminazione delle barriere architettoniche. O alla vicinanza espressa a Libera Impresa per difendere l’economia legale. Sono temi che parlano di civiltà, di inclusione e di rispetto della dignità umana”.
“Allo stesso modo, la lotta contro ogni forma di discriminazione, violenza e abuso contro donne e ragazze sarà un impegno prioritario della Cisal Catania. Vogliamo collaborare con le tante associazioni del territorio che promuovono politiche e buone pratiche per contrastare la violenza di genere. Il sindacato deve essere anche presidio di cultura sociale e umana”.
“Contrattazione e tutela: le due colonne della nostra azione”
Quali saranno le priorità operative della sua Segreteria nei prossimi mesi?
“La principale sfida è legata allo spirito della confederalità, che ci permetterà di penetrare con maggiore efficacia nel tessuto socioeconomico della provincia. Le regole del mondo del lavoro sono cambiate e il sindacato – almeno il nostro – deve sapersi adattare. Le Federazioni di Categoria dovranno concentrarsi sempre più sulla contrattazione aziendale di secondo livello, perché è lì che oggi si gioca gran parte del benessere dei lavoratori”.
“La tutela dei lavoratori resta un punto cardine. La nostra azione si fonda su principi costituzionali come il diritto al lavoro, la parità di genere e la sicurezza nei luoghi di lavoro. Come sindacato abbiamo il dovere morale e civile di salvaguardare i diritti sanciti dallo Statuto dei Lavoratori e da tutte quelle norme che garantiscono ferie, riposo settimanale, retribuzione equa e libertà sindacale”.
“Un sindacato moderno, vicino alle persone”
In conclusione, quale messaggio desidera lanciare ai lavoratori e alle lavoratrici di Catania?
“Voglio dire loro che la Cisal Catania è casa loro. È un sindacato aperto, inclusivo, che crede nel dialogo e nella solidarietà. Abbiamo attraversato un periodo difficile, ma oggi guardiamo avanti con fiducia e determinazione. Vogliamo essere sempre più presenti nei luoghi di lavoro e nella vita della città, perché il sindacato non è un’istituzione lontana: è la voce di chi lavora, di chi soffre, di chi costruisce ogni giorno il futuro di questa comunità”.



