Piano regionale di gestione dei rifiuti speciali, ok della giunta all’aggiornamento

Piano regionale di gestione dei rifiuti speciali, ok della giunta all’aggiornamento

SICILIA – L’isola fa passi in avanti per il completamento del piano regionale, ricevendo l’approvazione del secondo stralcio sulla gestione dei rifiuti. Il documento sarà così trasmesso direttamente al Ministero dell’Ambiente e all’Unione Europea, in attesa dell’apprezzamento necessario.

Concluso l’aggiornamento del piano regionale, Schifani: “Garantire un ciclo virtuoso”

“Abbiamo lavorato – ha dichiarato il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani – con l’obiettivo di affrontare e risolvere in maniera sistemica una situazione che si presenta molto complessa, caratterizzata da un’elevata produzione di rifiuti speciali e da carenze impiantistiche. Una condizione che limita la possibilità di garantire un ciclo virtuoso di recupero e smaltimento dei rifiuti speciali. In generale, abbiamo definito uno strumento moderno, integrato e orientato alla sostenibilità”.
All’interno del documento, infatti, si legge che all’interno dei rifiuti speciali rientrano gli scarti provenienti da attività: agricole, industriali, artigianali, commerciali, sanitarie, da demolizione e costruzione. Inclusi anche i rifiuti dei veicoli fuori uso e Raee, rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche.
Tra gli elementi di quest’ultima categoria rientrano gli apparecchi a consumo energetico, come cellulari o elettrodomestici, il cui recupero è fondamentale. Essi infatti contengono diverse sostanze nocive, ritenute pericolose per l’ambiente.

Le statistiche degli scorsi anni

Secondo quanto emerso dai dati, inoltre, la produzione di rifiuti speciali è aumentata da 7,23 milioni di tonnellate, nel 2018, a 8,96 milioni, nel 2022. Un picco era, poi, stato rilevato nel 2021, causato probabilmente dalla pandemia e dalla produzione di rifiuti sanitari pericolosi.

Si registra, tuttavia, una migliore gestione della problematica, con recupero di sostante inorganiche passato dal 67%, nel 2018, al 74%, nel 2022. Sceso invece, dal 43% al 35%, lo smaltimento in discarica.

Il piano però non si limita a fissare le linee guida, molto stringenti per la localizzazione di possibili impianti, ma mira anche al rinnovo delle autorizzazioni preesistenti. Alla missione, inoltre, si aggiungono anche azioni di sensibilizzazioni ed educazione ambientale, con un coinvolgimento attivo anche da parte della cittadinanza.