Cassazione, stop definitivo alla confisca dei beni di Marcello Dell’Utri: rigettato il ricorso della Procura generale di Palermo

Cassazione, stop definitivo alla confisca dei beni di Marcello Dell’Utri: rigettato il ricorso della Procura generale di Palermo

PALERMO – La Cassazione ha respinto il ricorso presentato dalla Procura generale di Palermo contro la decisione che negava la sorveglianza speciale e la confisca dei beni nei confronti dell’ex senatore di Forza Italia Marcello Dell’Utri.

La sentenza rende definitivo il rigetto della richiesta di misura di prevenzione personale e patrimoniale, avanzata dai magistrati palermitani non solo per Dell’Utri, ma anche per la moglie e i tre figli.

La vicenda giudiziaria

La richiesta dei pubblici ministeri mirava al sequestro e alla successiva confisca di beni riconducibili alla famiglia Dell’Utri, ritenuti frutto di attività illecite.

Il Tribunale di Palermo, tuttavia, aveva rigettato l’istanza, ritenendo insufficienti gli elementi per applicare le misure di prevenzione.

Contro tale decisione, le Procure distrettuale e generale avevano proposto ricorso in appello, poi respinto: il primo nel merito, il secondo dichiarato inammissibile.

L’ultimo tentativo, quello davanti alla Suprema Corte, si è concluso con l’ennesimo rigetto, ponendo la parola fine al procedimento.

Le difese e la posizione dell’ex senatore

Dell’Utri, già condannato per concorso esterno in associazione mafiosa, era difeso dagli avvocati Francesco Centonze e Tullio Padovani.

La moglie e i figli, invece, erano assistiti dall’avvocato Francesco Bertorotta.

Con questa decisione, la Cassazione conferma la piena revoca di ogni misura di prevenzione personale e patrimoniale nei confronti dell’ex manager di Publitalia e dei suoi familiari.