CATANIA – Si accende il confronto politico a Palazzo degli Elefanti dopo l’intervista rilasciata dal sindaco Enrico Trantino a Live Sicilia in merito al passaggio dei consiglieri Paola Parisi e Andrea Barresi da Fratelli d’Italia alla Lega. Le dichiarazioni del primo cittadino hanno scatenato la replica immediata della consigliera Parisi e, a seguire, della deputata leghista Valeria Sudano, commissario provinciale del partito a Catania.
Trantino: “Scelta che disorienta i cittadini, io resto fedele alle mie idee”
Nell’intervista a Live Sicilia, Trantino aveva commentato con toni di rammarico l’addio dei due consiglieri al partito di Giorgia Meloni:
“Mi è dispiaciuto – ha detto – ma non voglio personalizzare l’uscita da Fratelli d’Italia di Paola Parisi e Andrea Barresi. Anche perché immagino non sia stata una scelta facile per Paola, per la sua storia personale e politica simile alla mia. Il problema, in generale, è che i cittadini rimangono disorientati e si disaffezionano alla politica assistendo a questi cambi di casacca. Il fatto di incamerare un risultato immediato non si sa che certezza potrà dare per il futuro”.
Il sindaco ha poi sottolineato il proprio concetto di coerenza politica:
“Io per 48 anni sono stato sempre dalla stessa parte, senza mai subordinare il mio legame al soddisfacimento di personali aspettative. Ma temo che la mia visione sia considerata anacronistica”.
Paola Parisi: “Parole lontane dalla verità. Sono uscita per amore di Catania, non per interesse”
Le parole di Trantino hanno provocato una dura replica della consigliera Paola Parisi, che ha affidato la sua risposta a un lungo post sui social:
“Ho letto la risposta del sindaco Enrico Trantino e ho appurato che ciò che ha detto è ben lontano dalla verità dei fatti. La mia uscita da Fratelli d’Italia non è motivata da una mancata valorizzazione personale: il mio valore lo hanno deciso i 1.800 catanesi che hanno scritto il mio nome sulla scheda elettorale”.
La consigliera ha poi attaccato la gestione politica dell’amministrazione comunale:
“La mancata valorizzazione riguarda la città di Catania, oggetto di una politica attuata senza tener conto dei 30 consiglieri comunali della maggioranza. È una linea che non ho condiviso nel metodo”.
Parisi ha inoltre accusato il sindaco di aver cercato di isolarla politicamente:
“Ha chiesto l’intervento del commissario regionale di FdI, Luca Sbardella, per presunti atti di ‘lesa maestà’ dopo i miei interventi critici ma costruttivi. Sì, sindaco, lei è anacronistico: il reato di lesa maestà è stato abolito da tempo”.
E infine ha chiarito le ragioni del suo passaggio alla Lega:
“Sono uscita da FdI perché non ho più riscontrato i valori della destra sociale in cui sono nata e cresciuta. Sono disgustata dai giochi di potere e dalle guerre correntizie. La mia forza è il coraggio di dire ciò che penso, senza temere i giudizi degli uomini, ma solo quello di Dio”.
Sudano (Lega): “Parole del sindaco sorprendenti e irrispettose verso chi sostiene la sua maggioranza”
A gettare ulteriore benzina sul fuoco è arrivata la dichiarazione della deputata leghista Valeria Sudano, che ha difeso i due consiglieri passati nel suo partito:
“Sorprendono e stupiscono le parole del sindaco di Catania sugli ingressi nella Lega dei consiglieri Barresi e Parisi. A che tipo di ‘risultato immediato’ allude? Perché chi entra nella Lega dovrebbe farlo per mero interesse individuale, mentre chi approda in Fratelli d’Italia sarebbe mosso da motivazioni ideali?”.
Sudano ha poi rivendicato la legittimità delle scelte politiche dei due consiglieri:
“La scelta di Barresi e Parisi poggia su basi prettamente politiche, come hanno spiegato in più occasioni. Non voglio entrare nelle vicende di un altro partito, ma non è colpa della Lega se i dissapori interni hanno allontanato alcuni militanti. Dal sindaco ci saremmo aspettati maggiore rispetto verso chi siede in Consiglio e sostiene lealmente la sua maggioranza”.