Sì, purtroppo, siamo arrivati ad una via di non ritorno: omicidi, liti furiose con accoltellamenti, sequestri di persone, rapine e violenze di ogni genere si susseguono quotidianamente, dappertutto; da Palermo a Messina, a Catania, nel Trapanese, nel Nisseno, nell’Agrigentino, nel Siracusano e persino nel Ragusano; l’intera Isola ha assunto le sembianze della Las Vegas del 1880. Per non parlare di una realtà urbana, come Vittoria, in provincia di Ragusa che conta 65.000 abitanti, in possesso di bande criminali che impongono la loro legge “Occhio per Occhio”. La Produzione agricola e il mercato ortofrutticolo del versante occidentale degli Iblei è caduta in mano di bande, persino albanesi, anche in considerazione del fatto che la città del vino Cerasuolo sia diventata zona appetitosa, per bande criminali, proprio per la vastità di impianti serricoli presenti e fruttiferi in senso lato, che richiamano manodopera a partire dal Nord Africa per arrivare fino in Romania.
Conseguenze?
Di giorno in giorno, le richieste di aiuti al Governo Nazionale, si moltiplicano a più non posso. Il Sindaco Lagalla, con l’ultimo barbaro assassinio del giovane Paolo Taormina, nel cuore della movida, il sindaco Aiello di Vittoria e tantissimi altri primi cittadini chiedono la presenza massiccia in Sicilia di Forze dell’Ordine. Gli interi territori urbani e zone limitrofe risultano abbandonate; gli organici di Polizia, Carabinieri e Guardia di Finanza, sembrano ridotti a lumicino ed il tempo risulta maturo per scrivere una “lettera aperta” al signor Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi:
Signor Ministro, mi piange il cuore, a voler ricordare gli anni ’40 e ’50 del dopoguerra, quando il suo omologo, Mario Scelba, determinò una riorganizzazione delle Guardie di Pubblica Sicurezza, con la istituzione del Reparto Celere, dove Divisioni specializzate e addestrate, con organici ampliati a dismisura, divennero “Unità”, persino idonee ad affrontare situazioni belliche. No, per carità non voglio suggerire di arrivare a tanto, ma mi permetto di dare un’imbeccata su possibili scelte che assicurino un clima da rendere rasserenato e confortato dalla presenza dello Stato, anche nelle zone più periferiche della Nazione e, nel caso in esame, in una martoriata Sicilia di oggi, un Isola che ha sete, bisogno e necessità di Sicurezza.
Signor Ministro, sicuramente ricorderà il mese di agosto del 2008, “Operazione Strade Sicure”. Con il Decreto Legge n°92 del 23 maggio 2008, convertito dopo in legge n°125 del 24 luglio 2008. Eh sì, Signor Ministro, oggi, nuovamente, l’intera Sicilia ha necessità di vivere in sicurezza con l’Esercito. Fra le dotazioni organiche, in servizio permanente, nell’Esercito Italiano, vi sono Reggimenti specializzati nel monitoraggio diurno e notturno, composto da Forze Speciali altamente addestrate e preparate, come il 9° Reggimento d’Assalto Paracadutisti denominato “Col Moschin”. Le Forze umane che lo compongono risultano altamente preparate nella loro funzione di acquisizione di dati elettronici ed Intelligence. I Paracadutisti del Col Moschin, fra le loro Unità, contano alte specialità nelle attività di ricognizione per il monitoraggio diurno e notturno, in base alle necessità di controllo ad ampio raggio e, quindi possono assicurare prevenzione, ordine e sicurezza, nei centri abitati, nelle movida e luoghi altamente frequentati ed anche nelle periferie, dove la gente ha oramai paura di uscire di casa, persino la sera per porre la “differenziata” negli appositi cassonetti di raccolta. E mi fermo qui, Signor Ministro, ma senza tralasciare che qualcuno le venga a dire “Le Forze Armate italiane sono tutte impegnate in Operazioni Internazionali all’Estero”. No! Soltanto 8.000 uomini risultano impegnati fuori Nazione, su un organico di 94.000 soldati.
Non so se il Ministro avrà modo di leggere questa richiesta, ma mi auguro che almeno qualcuno dei sindaci la possa condividere.