Un gesto di altruismo pagato con la vita, Paolo come Willy

Un gesto di altruismo pagato con la vita, Paolo come Willy

PALERMO – Morto per difendere un ragazzo dal branco. Lo stesso branco che in pochi minuti lo ha fatto fuori.

Un solo colpo, esploso a distanza ravvicinata. Uno sparo che ha fatto da spartiacque, creando una divisione irreversibile, un “prima” e un “dopo“.

Ucciso per difendere il prossimo, Paolo morto come Willy

Il nome di Paolo Taormina, può facilmente essere accostato a quello di Willy Monteiro Duarte, il giovane picchiato a morte nel 2020 in circostanze simili, a Colleferro (Roma).

La dinamica è per grandi linee la stessa: la rissa, la scelta di intervenire per sedare la colluttazione e poi la morte. Se nel caso di Willy, è stato un pestaggio a rivelarsi letale, nel rione palermitano è stato un colpo di pistola in fronte a trasformare in tragedia quella che doveva essere una serata come tante.

Chi era Paolo Taormina

Solo 21 anni. Una vita davanti. Un colpo di pistola che lo separa per sempre da un futuro che probabilmente aveva tante volte immaginato. Da un presente che aveva deciso di trascorrere lavorando nel locale di famiglia.

Gli amici lo ricordano come un ragazzo disponibile e instancabile, andato via troppo presto. Coltivava poi anche una grande passione per il calcio.

Non era stata tutta “rose e fiori” però la sua vita. Qualcosa si era spezzato con la morte dell’amico Simone Glorioso, vittima di un incidente mortale avvenuto tra il 23 e il 24 dicembre 2023, sempre a Palermo. Queste le parole che Paolo gli aveva dedicato: “Sei andato via troppo presto, ancora siamo ragazzi e già mi hai lasciato. Avevamo tanto da fare insieme ancora. Perdere un fratello come te è una botta forte. Stammi sempre accanto vita mia. Ti amo fratello mio”.

Il dolore di Euroform

Tra i tanti messaggi di cordoglio si legge anche quello della scuola superiore da lui frequentata negli anni scorsi: “Con profonda tristezza e commozione, apprendiamo la notizia della tragica scomparsa del nostro ex alunno Paolo Taormina, vittima di un gesto insensato. Paolo ha pagato per un gesto di altruismo… ha pagato per il suo coraggio… In questo momento di grande dolore, la nostra comunità scolastica si stringe attorno alla sua famiglia, agli amici, ai suoi ex compagni, a chi lo ha conosciuto e amato. Che il ricordo di Paolo ci sproni tutti a lavorare per una società più giusta, più umana, più compassionevole.
La Dirigenza, i Docenti e tutti gli studenti Euroform”.

Il cordoglio di Federalberghi

“Stanotte Palermo si è ferita di nuovo. Un ragazzo è morto in via Spinuzza, nel cuore della nostra movida, e, secondo una prima ricostruzione, è intervenuto per sedare una rissa”. Così Rosa Di Stefano, presidente di Federalberghi Palermo, esprime il proprio dolore e la propria indignazione per la tragedia che ha scosso la città. “Sono profondamente addolorata, come donna, come madre e come cittadina di questa città che amo e che ogni giorno, per la mia categoria, cerco di rappresentare con orgoglio. Ma oggi prevale solo il dolore, e la rabbia di chi non vuole più assistere in silenzio a questa deriva”.

Di Stefano ricorda che appena pochi giorni fa Federalberghi aveva incontrato il prefetto Mariani e il sindaco Roberto Lagalla per affrontare il tema della sicurezza in città.

“La sicurezza non è un tema secondario, è la base su cui poggia tutto, il turismo, il lavoro, la vita quotidiana. Chiediamo con forza un piano forte, coordinato e visibile di presidio del territorio, per restituire fiducia e protezione a chi vive e lavora a Palermo”.

 “Palermo merita notti di bellezza, non di sangue. Merita giovani che sognano, non che muoiono. E noi abbiamo il dovere morale di non abituarci mai a tutto questo”.

Il pensiero della presidente Di Stefano va infine alla vittima e ai suoi familiari. “Questo dolore deve diventare coscienza collettiva. La città ritrovi la sua anima, la sua pace e la forza di cambiare davvero“.

L’indignazione di Legacoop per la perdita di Paolo

Legacoop Sicilia esprime profondo cordoglio e indignazione per l’omicidio di Paolo Taormina. “Di fronte a questo ennesimo episodio di brutalità, non possiamo rimanere indifferenti. Come cooperatori, come cittadini, come esseri umani, sentiamo il dovere di intervenire”.

“La morte di Paolo Taormina – dichiarano il presidente Filippo Parrino e il responsabile Legalità e Beni Confiscati Francesco Citarda – è una tragedia che ci interroga profondamente. Non bastano più parole di circostanza o misure emergenziali. È tempo di costruire un patto educativo forte e duraturo tra scuola, famiglie, società civile e cooperazione. La nostra società rischia di andare in frantumi sotto il peso di una violenza che si ripete, a Palermo come a Monreale, senza tregua. Da cooperatori, crediamo nella responsabilità condivisa. Ognuno deve fare la propria parte, con gli strumenti che ha a disposizione. Non solo deterrenza, ma prevenzione, ascolto, formazione.  Paolo ha perso la vita per difendere un altro ragazzo. Il suo gesto ci obbliga a non voltare lo sguardo. È tempo di agire, insieme”.

Legacoop Sicilia si unisce al dolore della famiglia Taormina e rinnova il proprio impegno per una Sicilia più giusta, più sicura, più solidale.

Confartigianato Palermo: “Siamo sconvolti”

“Niente è peggio di vivere la morte del proprio figlio. Siamo sconvolti per la morte di Paolo Taormina”. Con queste parole Giuseppe Claudio Terruso, presidente di Confartigianato Palermo, commenta con profonda commozione il tragico omicidio del ventunenne avvenuto la scorsa notte in via Spinuzza, a pochi metri dal Teatro Massimo, nel cuore della città. Il giovane è stato ucciso mentre lavorava nel pub della madre, davanti a decine di persone radunate per trascorrere il sabato sera.

“Più volte come Confartigianato Palermo – dice Terruso – siamo intervenuti sulla problematica della violenza in città, Dal nostro punto di vista esistono soluzioni a breve e a lungo termine. Nel primo caso chiediamo a chi ne ha il potere istituzionale
maggiore controllo nel territorio, con perquisizioni più efficaci e azioni mirate anche alla limitazione del traffico di droga e delle armi, che sono ormai reperibili a basso costo. Tale controllo è da effettuare con le forze dell’ordine che abbiamo a disposizione e con eventuale inserimento di elementi dell’Esercito. In quest’ultimo caso i militari devono essere presenti in tutte le città d’Italia e non solo a Palermo. Per quanto riguarda il progetto di lungo termine – conclude Terruso, in nome di Confartigianato Palermo – chiediamo di puntare sull’istruzione, perché la scuola deve essere osservata come creatrice di persone con umanità, capace di creare percorsi psicologici mirati e dove si impara a gestire le proprie emozioni. A nostro parere bisogna partire dalla questione del cosiddetto “patriarcato”. Perché sono spesso le emozioni represse che portano allo sfociare di questi atti di violenza”.

Dolore e sconforto anche per Confcommercio Palermo

Patrizia Di Dio, presidente di Confcommercio Palermo e vicepresidente nazionale con delega alla sicurezza e legalità, esprime dolore, sconforto e profonda indignazione per l’ennesima tragedia che ha colpito Palermo nel cuore della notte.

“Paolo, uno dei tanti giovani che con senso di responsabilità aiutava i genitori nell’attività familiare, è stato ucciso in conseguenza di un suo gesto di coraggio e senso civico che rappresenta l’esatto contrario di una cultura intrisa di violenza e vigliaccheria che dilaga tra chi si sente libero di aggredire, armato, nel cuore della nostra città. Ha cercato di aiutare un ragazzo pestato dal branco, ha scelto l’umanità e ha pagato con la vita”.

“Siamo attoniti perché questa morte è la conseguenza diretta di una ferocia senza controllo e di un problema di sicurezza che denunciamo da tempo. Solo pochi giorni fa, in riunione con Prefetto e Sindaco, ci è stato detto che Palermo, in base alle statistiche, è una città più sicura rispetto a tante altre. Ma di fronte a questo ennesimo episodio, e stavolta si tratta di un omicidio, quei numeri diventano insopportabili e privi di senso. La città non può essere lasciata in balia di bande armate che scorrazzano persino nelle vie principali e turistiche”.

“Questa non è più solo ‘mala movida’: questa è violenza pura, criminalità diffusa, emergenza sociale e istituzionale – conclude la Di Dio -. È stato ucciso un giovane che con il suo gesto di generosità ha rappresentato una parte bella e solidale della nostra comunità. Prendiamo atto dell’immediata risposta delle forze dell’ordine ma resta il grave problema della sicurezza. Va ribadita la necessità di non svolgere solo occasionali attività straordinarie sul territorio, ma occorrono intense e concrete attività giornaliere di contrasto alle illegalità da parte delle forze di polizia e dei vigili urbani. Alla famiglia di Paolo va la nostra solidarietà carica di commozione e cordoglio”.