CATANIA – A dir poco un ginepraio la sceneggiatura della commedia brillante “Una sciocca bugia” di Rita Nicotra con regia di Franco Torrisi, simpaticissima pièce andata in scena domenica sera al Teatro Don Bosco grazie alla compagnia “Teatro per Passione”. Una fitta trama scaturita da una bugia, una semplice, banale, diremo quasi una “sciocca bugia” che ha innescato un guazzabuglio di intrighi dove il tradimento era l’unica certezza tra mille imbrogli.
Ma nonostante le difficoltà del copione, tutti e sei attori non hanno sbagliato una, dicasi una battuta e hanno azzeccato decine d’ingressi in una scenografia che prevedeva ben quattro porte. Bravi tutti, cominciando dalle attrici che, con le loro performance, hanno davvero messo a dura prova anche un attore navigato come Franco, esaltandone ancor più la bravura mista ad esperienza, e che stavolta sembrava quasi “inseguisse” le loro battute, tutte perfette nei parossistici tempi di recitazione come da copione. La prima in ordine di apparizione la sempre più impeccabile Graziella Sangiorgio nel ruolo di Laura, personaggio ben interpretato in quel suo modificare la voce, la postura e i tempi scenici adattandosi come un guanto alla mutevolezza delle situazioni sempre in divenire.
Un personaggio svampito quello della Sangiorgio a cui ha fatto da perfetto contraltare Marzia Fiume nel ruolo di Maria, ben interpretato grazie a quel suo essere un vulcano sempre attivo e la cui distanza tra il personaggio e lei scompare appena entra in scena rendendo ancor più reale la sua recitazione.
Poi Corrado, il marito ingenuo e cornificato con un – sempiterno – Franco Torrisi “agevolato” in questo ruolo grazie alla bravura delle precedenti due protagoniste, ma anche dalla terza attrice Maria Iuavara nelle vesti della sorella Clorinda, ruolo giocato alla… Maria Iuvara, occorre aggiungere altro? Non credo ci sia un complimento migliore.
Più breve il ruolo di Alessandro Mazza, l’amante per antonomasia, ma è bastato per comprendere che anche lui ha tenuto il palco senza arretrare un passo rispetto alla velocità centrifuga e centripeta di un crescendo di situazioni paradossali senza soluzione di continuità. E anche l’altro marito tradito, Bobo, ha visto Giovanni Arena ben adattato in un’insolita veste di pugile suonato oltre che cornificato, poche scene ma tutte svolte con la giusta tempestività per una perfetta chiusura a quel “caos” chiamato: “Una sciocca bugia”. Più di uno spontaneo “bravi” urlato dal pubblico, insieme ai ripetuti applausi, sono stati il gradito grazie per un lavoro davvero non alla portata di tutti. Ci si rivede il 23 novembre con “I turchi” di Pippo Marchese.