PALERMO – Clima di tensione nella giunta regionale siciliana, convocata dal governatore Renato Schifani con all’ordine del giorno diverse delibere, tra cui le nomine in ambito sanitario. A marcare il dissenso sono stati tre dei quattro assessori di Fratelli d’Italia: Alessandro Aricò, Elvira Amata e Giusi Savarino, che hanno scelto di non presentarsi.
L’unico presente
Unico presente per il partito della premier Giorgia Meloni è stato l’assessore ai Beni culturali Francesco Scarpinato, che ha preso parte ai lavori fino alla trattazione della delibera sulle nomine in sanità. In quella sede ha consegnato una relazione per spiegare le ragioni della contrarietà di FdI alla riconferma di Salvatore Iacolino alla guida del dipartimento per la Pianificazione strategica dell’assessorato alla Sanità. Subito dopo, ha evitato di votare il provvedimento e ha lasciato la riunione.
La mail depositata da Scarpinato
Scarpinato avrebbe inoltre depositato una mail in cui Mario La Rocca, attuale direttore del dipartimento ai Beni culturali e nome proposto da FdI in alternativa a Iacolino, si dichiarava pronto a rassegnare le dimissioni dall’incarico “in caso di nomina al dipartimento pianificazione della sanità”.
Secondo quanto appreso dall’ANSA, però, un’istruttoria interna degli uffici della Regione su La Rocca avrebbe fatto emergere un possibile conflitto di interessi: alcuni suoi congiunti sarebbero infatti attivi nel settore sanitario, fattore che risulterebbe incompatibile con un dipartimento come quello della Pianificazione strategica, responsabile della gestione degli accreditamenti ai privati per un budget di oltre 315 milioni di euro. A ciò si aggiunge un vincolo normativo: un dirigente generale, per dimettersi, è tenuto a rispettare un preavviso minimo di sei mesi.