PALERMO – Il Gup di Palermo ha condannato a 5 anni e 4 mesi Salvatore Mirto, 19 anni, nel processo con rito abbreviato per la violenza sessuale ai danni di una minorenne di 14 anni avvenuta nella notte tra il 13 e il 14 luglio 2024 sulla scogliera dell’Addaura. Il pubblico ministero aveva chiesto 3 anni; il giudice ha inflitto una pena più severa. Lo riporta il Giornale di Sicilia.
La sentenza prevede anche misure accessorie: interdizione perpetua dai pubblici uffici e una provvisionale di 10.000 euro in favore dei genitori della minore, costituiti parte civile.
La difesa: «Presenteremo appello»
L’avvocato Pietro Capizzi, difensore di Mirto, ha annunciato appello contro la decisione del Gup Marta Maria Roberta Bossi. La parte civile è assistita dall’avvocata Elena Maiorca.
La ricostruzione dei fatti
Secondo gli atti, la minorenne avrebbe incontrato l’imputato dopo essere stata in un locale con coetanei. La giovane ha riferito di aver mentito sull’età e di aver bevuto alcolici, circostanze che le avrebbero “tolto la percezione del pericolo”. La ragazza ha dichiarato di aver rifiutato esplicitamente rapporti, ribadendo «ho solo 14 anni». La consumazione della violenza è stata riscontrata dai medici del Policlinico.
Nei giorni successivi, alcuni avventori avrebbero riconosciuto Mirto dai tatuaggi in un locale di Sferracavallo; sarebbe seguita una rissa nei pressi di un McDonald’s a Tommaso Natale, con intervento delle forze dell’ordine e accompagnamento in caserma per l’identificazione e gli approfondimenti investigativi.



