Eredità e Testamenti: il Tribunale di Catania smonta un falso testamento olografo

Eredità e Testamenti: il Tribunale di Catania smonta un falso testamento olografo

CATANIA – Una recente sentenza del Tribunale di Catania ha riportato alla luce un tema spesso al centro di controversie familiari: l’autenticità del testamento olografo. La vicenda, dai toni drammatici, ha visto protagonista un giovane che, dopo la perdita del padre, si è ritrovato coinvolto in una battaglia legale per difendere i propri diritti successori.

Il ragazzo, unico figlio e dunque unico erede legittimo del defunto, si è trovato improvvisamente di fronte all’esistenza di un presunto testamento olografo che lo vedeva nominato coerede, insieme alla nonna (madre del de cuius). Il giovane, insospettito dall’inaspettata divisione dell’eredità, ha subito manifestato dubbi sull’autenticità del documento, sospettando che fosse frutto di un piano orchestrato da alcuni familiari per appropriarsi dei beni ereditari.

Determinato a far valere i propri diritti, il ragazzo ha impugnato il testamento e chiesto al giudice l’accertamento dell’autenticità della scheda testamentaria. Una prima perizia grafologica di parte gli ha dato ragione, ma è stato il Giudice a disporre una consulenza tecnica d’ufficio (CTU) affidata a un esperto grafologo, per ottenere un giudizio imparziale e definitivo.

L’esito della CTU grafologica non ha lasciato spazio a dubbi: la firma apposta sul presunto testamento non era riconducibile al defunto, ma risultava essere il risultato di una maldestra imitazione. Il consulente ha evidenziato, tra l’altro, significative differenze tra la firma contestata e quelle autentiche del de cuius, rilevando discordanze nelle qualità generali della scrittura, nella fisiologia del tratto e negli automatismi personali, oltre a un ritmo scrittorio anomalo e sagome scoordinate rispetto alla gestualità originale.

Alla luce di tali conclusioni, il Tribunale ha accolto la domanda del ragazzo, dichiarando la non autenticità della sottoscrizione e riconoscendo il giovane quale unico erede del defunto. La controparte è stata condannata a rilasciare tutti i beni ereditari e al pagamento delle spese processuali.

Il caso rappresenta un importante precedente in materia di successioni e testamenti, sottolineando il ruolo fondamentale della consulenza tecnica grafologica per l’accertamento della verità nei casi di sospetto falso testamentario.

AVV. ELENA CASSELLA