CATANIA – Una vasta attività di controllo è stata effettuata, nei giorni scorsi, dalla task force coordinata dalla Polizia di Stato in diverse attività commerciali del centro storico, in particolar modo della zona della fiera, nell’ambito delle continue attività di verifica del rispetto delle norme di settore e delle prescrizioni delle licenze.
L’intervento
L’intervento, svolto secondo le indicazioni impartite dal Questore di Catania, è stato coordinato dai poliziotti della squadra volanti della Questura che insieme agli agenti della divisione polizia anticrimine che hanno fornito un’efficace cornice di sicurezza durante lo svolgimento degli accertamenti specifici del personale del corpo forestale della Regione Siciliana, degli ispettori dell’ispettorato territoriale del lavoro, dei medici e dei tecnici del dipartimento di prevenzione veterinaria – servizio di sanità pubblica veterinaria, dipartimento di prevenzione – igiene alimenti e nutrizione e Spresal dell’ASP di Catania e degli agenti del servizio Annona della polizia locale.
Gli accertamenti hanno permesso di rilevare gravi irregolarità e violazioni di legge che hanno portato alla contestazione di sanzioni per un importo totale di 41mila euro.
I controlli in una macelleria
In particolare, in via Giordano Bruno è stata controllata una macelleria dove sono emerse carenze nella pulizia dei locali nonché il mancato rispetto delle procedure previste nel manuale HACCP, quali, ad esempio, i corretti rilievi delle temperature delle celle frigo, comportando sanzioni di 6mila euro da parte dei tecnici del servizio “Igiene pubblica” dell’Asp.
Altre criticità sono state accertate per la presenza di macchinari che non rispettavano i requisiti di sicurezza, per cui è stata comminata una sanzione di 854 euro dal Servizio Prevenzione e Sicurezza sui Luoghi di Lavoro.
Il nucleo operativo regionale agroalimentare Sicilia del corpo forestale e i medici veterinari dell’Asp hanno trovato 136 chili di prodotti di origine vegetale e animale privi nell’etichettatura di informazioni in lingua italiana e, quindi, di dubbia provenienza.
Al riguardo, sono in corso ulteriori approfondimenti sulla regolarità dell’importazione della merce. Sempre nella macelleria è scattato il sequestro di 95 chili di prodotti, quali carni e preparati alimentari, privi del requisito della tracciabilità a tutela della sicurezza alimentare. In questo caso, è stata comminata una sanzione di 1.500 euro.
Sono state ispezionate anche le pertinenze della macelleria dove, in un deposito interno, i poliziotti hanno trovato uno straniero che dormiva su un materasso di fortuna.
Gli agenti della polizia locale hanno sanzionato il titolare per 8.156 euro per le diverse criticità riscontrate come la mancanza di scia per la vendita di prodotti non alimentare, che ha determinato il sequestro di tutti i prodotti esposti, e la non conformità dei cartelli relativi ai prezzi della merce posta in vendita.
Trovato un barbiere abusivo
Durante le verifiche, i poliziotti della Questura hanno notato in un portone poco distante uno strano via vai di persone, per cui hanno ritenuto opportuno avvicinarsi per accertare cosa stesse accadendo, appurando che un uomo mentre stava svolgendo, abusivamente, l’attività di barbiere, munito di tutte le attrezzature utili all’esercizio della professione.
Il barbiere abusivo è stato sanzionato per 4.360 euro e gli strumenti da lavoro sono stati sequestrati, compresi alcuni cosmetici e prodotti destinati alla cura della persona.
Chiusura di un ristorante indiano
In via San Gaetano alla Grotta, è stato chiuso un ristorante indiano per tutelare la salute dei consumatori, alla luce delle gravissime irregolarità accertate nella gestione e nella conservazione degli alimenti e nella pulizia e manutenzione dei locali e degli impianti. Infatti, i medici veterinari hanno trovato carne in buste di plastica anonime, alcune lasciate a temperatura ambiente e altre in fase di decongelamento.
Ciò ha portato al sequestro penale di 53 chili di carni rosse e bianche. Ai clienti veniva fatto intendere che gli alimenti fossero freschi e, pertanto, il titolare è stato denunciato all’autorità giudiziaria per frode in commercio, ferma restando la presunzione di innocenza dell’indagato valevole ora e fino a condanna definitiva.
Inoltre, gli agenti del settore “annona” della polizia locale hanno constatato l’assenza dei requisiti professionali per la vendita di prodotti alimentari e la difformità dei locali dalla planimetria sanitaria allegata alla Scia, contestando sanzioni al titolare per 8.098 euro.
Le verifiche sulla posizione lavorativa dei dipendenti ha fatto emergere la presenza di un lavoratore in nero che ha determinato una sanzione di 1.950 euro e la sospensione dell’attività imprenditoriale fino alla regolarizzazione del lavoratore e al pagamento della multa da 2.500 euro.
Il personale dell’Asp ha rilevato il decadimento dei requisiti sostanziali posseduti al momento della notifica sanitaria e per le carenze igienico–sanitarie, applicando una sanzione di 6mila euro e impartendo delle prescrizioni per il ripristino dei luoghi.
Sono stati sequestrati 16 chili di preparati alimentari privi di tracciabilità con una sanzione di 1.500 euro.
I controlli
Nel corso dei controlli, i poliziotti si sono accorti che, dietro ad una tenda presente nella sala deputata alla somministrazione di alimenti al pubblico, erano state accatastate diverse bombole di gas, alcune collegate all’impianto della cucina.
Per scongiurare un pericolo per l’incolumità, i poliziotti hanno chiesto l’intervento dei vigili del fuoco che hanno denunciato il titolare in quanto deteneva 5 bombole di 25 chili ciascuna in locali non idonei, trasformando il locale di ristorazione in una vera e propria rivendita di bombole per la quale è obbligatorio avere la Scia antincendio.
Inoltre, i vigili del fuoco hanno accertato il superamento dei 116 kW previsti per i piani cottura e per la presenza di estintori non manutenuti, provvedendo alla chiusura delle relative valvole per evitare pericoli di diverso tipo.