“La bottega del tempo dimenticato” di Toshikazu Kawaguchi

“La bottega del tempo dimenticato” di Toshikazu Kawaguchi

Il colore della copertina è un rosa dall’aura dolce e rassicurante, il nome dello scrittore una promessa già mantenuta per ben sei volte in posizioni privilegiate nelle classifiche letterarie. Con il sesto libro edito da Garzanti, “La bottega del tempo dimenticato“, lo scrittore giapponeseToshikazu Kawaguchi supera il milione di copie vendute in Italia.

Le storie dagli occhi a mandorla rappresentano un vero e proprio faro puntato nei luoghi in cui un uomo è nato ed è cresciuto, sul tempo che si sgretola lentamente lasciando dietro si dè impronte di cenere a memoria di fuoco. Si riparte da un luogo, il sesto, preso in prestito dall’autore per dare una fissa dimora alla narrativa nata in Oriente ed esportata in molti paesi del mondo. “C’è una curiosa leggenda metropolitana su una sedia della caffetteria di una certa città.

A quanto pare, se ti siedi su quella sedia, ti porta indietro nel tempo in qualunque momento desideri”. C’è sempre un luogo, un tetto, una casa, pareti dentro le quali si muove la storia interdetta a chi del cuore interpreta solo il numero dei battiti. Un calcolo fisiologico di vita meccanica privo di alcuna considerazione per il singolo attimo, prezioso molto più di una frazione del giorno, infinito come una lunga scia di tempo.

Nella vita capitano dei punti di svolta. Tuttavia, quando arrivano, sono in pochi a renderesene conto. Quasi sempre, la maggior parte delle persone solo in seguito, guardandosi indietro, si accorgeva che un determinato giorno, un determinato istante, era stato un punto di svolta“.

Un luogo c’è, ed è un piccolo ritrovo dei contatti persi di vista per noncuranza contagiosa come e più di una malattia infettiva. La vita chiede, alla vita si deve risposta e perdono per tutte quelle volte in cui le è stato permesso di fluire senza darle attenzione. In un luogo ameno di Tokyo si ha il permesso di correre incontro…a sè stessi. Proprio così. Ripartire dall’io più autentico che i temporali della vita hanno accostato a una giovane foglia travolta dal potere di un autunno anticipato.

Uno specchio restituisce il riflesso di una fedele riproduzione ma dimentica di percepirne l’essenza di cui è composto. Nel frammento trascurabile si intravede la ragione dell’intero. Nel particolare risiede la forza della ripartenza. Dietro ogni gesto si nasconde quel dolce sentire dimenticato, a volte rincorso, alla fine viene tagliato il nastro di un traguardo solo fino a quel momento deluso. Là, nel regno dei ciliegi in fiore, il profumo di un caffè racconta il suo “oltre” condiviso con una sedia vuota.

Ma solo per poco. La piccola bottega dispensa un rituale diverso per ciascuno dei suoi ospiti. Una sorta di manipolazione del ricordo sta per diventare lezione dei domani leggibili da ogni angolazione. Fuori dalla bottega è stata offerta troppa opportunità al rimpianto, quasi una mina invasiva del pensiero turbato.

Il “qui ed ora” reclama il suo tempo abbandonato nella routine quotidiana simile solo a sé stessa. L’ accesso alla bottega del tempo dimenticato pretende una password dei contatti alla quale è stato permesso di stordire con distrazioni punitive dell’autenticità. Per Azami, Rikako e Okishima, quel luogo è una liberazione dell’anima, un rifugio dove ritrovare i sussurri interiori di chi era sempre arrivato a tempo scaduto.

L’atmosfera altalenante dell’attesa, una camera vissuta quando la vita era solo primavera, il gusto appagato da un pezzo di cioccolato, tutti antichi ricami di un cerchio chiuso ma risorto. Prima che il caffè si raffreddi l’errore sarà perdonato e la vita profumerà di futuro, parte da qui il messaggio emozionale di Kawaguchi che, anche stavolta, non rinuncia alla chiave del successo dei suoi primi cinque esperimenti editoriali diventati un cult di narrativa moderna.

Le nuove sfide mostrano come l’intreccio di tematiche affettive possa ricondurre a una pace smarrita per effetto di una consapevolezza sfuggita alla sorveglianza. Per compiere il salto nella dimensione speciale, occorre che il rispetto delle regole sia mantenuto saldo, pena l’insubordinazione al trattamento di una magia in lingua orientale.

Di volta in volta, i personaggi si confrontano con la paura di essere traditi, perché di notevole impatto è la sfida somigliante a un inganno. In ogni angolo del mondo, una sedia vuota evoca l’invito ad ascoltare voci e suoni; con questa chiave di lettura, le sei perle di narrativa orientale di Toshikazu Kawaguchi si trasformano in un vero fulcro di energia e ispirazione per milioni di lettori.

Ci sono delle regole noiose per poter viaggiare nel tempo…per questo, dopo avere sentito le regole, quasi nessuno vuole viaggiare nel tempo“.

sara