PALERMO – Arrivano le scuse da parte dell’ex pm Gioacchino Natoli, accusato di aver offeso la famiglia Borsellino. Secondo le dichiarazioni, infatti, quanto reso pubblico non è altro che il risultato di una conversazione intima.
Le scuse dell’ex pm Natoli: “Tanta disperazione e rabbia”
“Non prendo qui posizione sulla barbara divulgazione di frasi pronunciate nel contesto più privato che esista -Così si è espresso l’ex pm Natoli – siccome, però, quelle parole sono ormai pubbliche e hanno provocato comprensibile immenso dolore in chi di dolore ne ha già provato troppo, voglio chiedere pubblicamente scusa ai familiari di Paolo Borsellino, che non meritavano certo quest’ulteriore supplizio”.
Quanto emerso non è altro che frutto di intercettazioni emerse dalla trasmissione “Lo stato delle cose“, all’interno della quale ha parlato della famiglia di Paolo Borsellino.
“Vorrei solo evidenziare -Ha poi aggiunto – che quelle parole sono state pronunciate a distanza di qualche giorno da quando ho saputo di essere indagato per l’infamante ipotesi di favoreggiamento aggravato alla mafia: notizia letteralmente sconvolgente che mi ha prodotto tale e tanta disperazione e rabbia da farmi perdere, nell’immediatezza e nei tumultuosi mesi successivi, lucidità e senno”.
Natoli si trova, infatti, attualmente indagato per favoreggiamento alla mafia dalla procura di Caltanissetta. Secondo quanto emerso dalle ipotesi dei pm, infatti, l’ex pm avrebbe insabbiato una tranche dell’indagine mafia-appalti, così da favorire Cosa Nostra.
Le dichiarazioni relative alle accuse
Proprio sulle recenti accuse, Natoli, ha spiegato: “Disperazione perché, a quasi ottant’anni, tutto avrei pensato, dopo una vita trascorsa a combattere la mafia, fuorché di poter essere indagato per averla addirittura favorita. Rabbia perché l’inchiesta è stata preceduta da un violentissimo attacco nei miei confronti da parte dell’avvocato Fabio Trizzino, che nessuno dei figli del dottore Borsellino (che ho visto crescere e ai quali, in particolare a Manfredi, sono sempre stato vicino) ha invitato, quanto meno, a maggiori cautele verbali”.
L’ex pm ha infine concluso: “In questo alterato stato emotivo, sconvolto da disperazione e rabbia, mi sono scappate, tra le mura di casa mia, parole che, in un momento di lucidità, non avrei mai detto, semplicemente perché non le penso né le ho mai pensate. E mi scuso soprattutto per aver tirato in ballo, d’impeto, anche la signora Agnese, che con garbo, decoro e sobrietà ha sempre custodito la memoria del marito, tramandandone i valori”.