MONDO – I dubbi sulle speranze di pace aumentano di giorno in giorno, mentre nessun dialogo diplomatico, per trattative e accordi possibili, trova consistenza. Controversie che ancora si moltiplicano a macchia d’olio con le prove di forza da parte di Putin e Nethanyau. Putin azzarda a far sentire la sua presenza in Paesi limitrofi come Polonia e l’Estonia e Nethanyau è giunto a diventare nemico agli occhi del mondo, per i suoi attacchi sanguinari e volti solo ad uccidere, senza alcuna giustificazione.
Interrogativi che saltano fuori:
- Si tratta di una questione di aumentare produzioni armigere per non allentare la crescita economica di Stati in difficoltà economiche, con accordi sottobanco, Putin, Trump, la Vonderlyen e altri leader mondiali?
- Una strategia preparata tra Trump e Putin per far perdere posizioni di rilievo ai Paesi europei, all’interno della NATO?
- Putin fa mosse da bullo, per dire che l’Europa deve stare calma e non continuare a rompere le scatole aiutando Zelensky a non arrendersi?
Chiaramente, non potevamo fare a meno di chiedere lumi e pareri al nostro esperto in crisi belliche, il Generale di Corpo d’Armata Giovanni Ridinò. Sì, il Generale Ridinò ha avuto l’alto grado di responsabilità, come Direttore della Cellula Strategico Militare dedicata ad “UNIFIL” presso le Nazioni Unite in New York.
Generale Ridinò, buonasera, grazie sempre per la sua cortese disponibilità nell’aiutare a capire qualcosa di più in tutto questo Baillame che coinvolge l’intero Vecchio Continente, Usa, India, Cina ed altri continenti. Visto che addirittura, in Italia, stanno affiorando dimostrazioni pesanti contro Israele e pro Palestina, accusando persino il Governo italiano di sostenere gli attacchi israeliani contro la Palestina. Ma con queste prove di forza, Putin e Nethanyau dove vogliono andare a parare? Intanto partiamo con le minacce russe.
“Buonasera a lei e ai lettori che partecipano a questo incontro. Che Putin faccia delle prove di forza non credo che sia la prima volta. Ma andrei anche un po’ con i piedi di piombo. Il tetto della casa distrutto in Polonia, sembra, alla fine, sia stato causato da un jet polacco. I droni caduti sul territorio polacco possono essere stati deviati da sistemi di guerra elettronica capaci di incidere sulla memoria dei droni che, a quel punto, diventano ciechi e vanno a finire da qualche parte. Quindi potrebbe essere considerato un effetto collaterale dell’attuale conflitto russo-ucraino. Che Putin non abbia alcuna intenzione di fermarsi è, a mio avviso, un’altra cosa da prendere in considerazione. Sono convinto che la sua politica di riportare la Russia ai livelli del passato sia un obbiettivo strategico che cercherà di conseguire, non importa quanto tempo occorrerà, così come continuo ad essere convinto, che in Ucraina non si accontenterà di conquistare le provincie orientali”.
Ma non pensa, Signor Generale, che il Leader Russo non voglia arrivare ad accordi, ma portare l’Ucraina a togliersi di mezzo Zelensky per poi scendere ad accordi più favorevoli alle proprie aspettative, riguardanti la rinascita di un nuovo impero sovietico?
“Temo che la guerra in Ucraina finirà quando Zelensky sarà detronizzato ed in Ucraina ci sarà un governo filo russo. Nel frattempo conteremo i morti con numeri spaventosi. Il 19° pacchetto di sanzioni che l’Europa sta per lanciare, non creerà alcun significativo impatto sull’economia russa. Sarà, ancora una volta un autogol per l’Europa che colpirà più le nostre aziende che quelle russe. L’altro giorno ho fatto una visita a Trieste. C’è sempre parcheggiato il grande veliero ultramoderno (credo di Putin o di un magnate russo) che paghiamo profumatamente per la sua manutenzione e per l’equipaggio!”.
Anche questo rospo, dobbiamo ingoiare?
“E si, purtroppo! I paesi baltici, sono quelli che temono, più di ogni altro, il vicino russo per averne sopportato il peso della grande URSS durante i decenni della guerra fredda. Conoscono, meglio di chiunque altro, cosa significa essere governati da regimi totalitari che non ti fanno respirare il profumo della libertà”.
Adesso tocchiamo un altro tasto dolente, I palestinesi sacrificati all’eccidio da parte di Israele e dall’altra di essere usati come scudi umani da parte dei terroristi.
“Nethanyau ha perso la guerra contro Hamas. Il gruppo terroristico ha raggiunto il suo obiettivo. L’odio per Israele ha superato i confini mediorientali ed è diventato planetario con una rinascita di antisemitismo che non si vedeva dai tempi di Hitler. La guerra contro Hamas non finirà con la caduta di Gaza. Il gruppo terroristico usa ostaggi e popolo come scudi umani. Non combatte con le uniformi dei militari regolari. Le indossano solo a favore dei media per fare show. Per il resto hanno abiti civili, si confondono con la gente, si spostano con quelli che lasciano i luoghi che Israele minaccia di bombardare. (Genocidio?) Ci sarebbe molto da discutere. Purtroppo le Convenzioni di Ginevra, sono state, nel tempo, modificate, generalmente, a favore di gruppi armati senza simboli o insegne. basta definirsi combattenti”.
Certo come si fa ad individuare il nemico nella Striscia di Gaza, dove i terroristi di Hamas agiscono sotto mentite vesti?
“Diventa più difficile il loro riconoscimento e più difficile fare distinzione tra un cittadino, un partigiano, un combattente o un terrorista. Combattere a Gaza diventa molto difficile. Non si parla mai di Terroristi uccisi, ma solo di bambini e civili. Quanti sono stati i caduti di Hamas? Al momento sembrano pochi. Così Israele viene indicato come quello che fa la guerra ai bambini. Del resto queste sono le notizie che escono sotto lo stretto controllo di Hamas. Ma il mondo le ritiene pienamente veritiere e l’odio per Israele con manifestazioni, ben organizzate e ben pagate (da chi?) continua a gonfiarsi. Ma Israele sta operando senza molti segnali di condanna del mondo arabo sunnita che sta a guardare e tifa per Israele per togliere potere nell’area al mondo sciita. Circolano voci di gruppi armati sostenuti dai sunniti e di altri gruppi anti Hamas. Se questo fosse vero ci troveremmo, finalmente, ad una svolta per la vera fine di Hamas”.
Intanto, ultima notizia, anche Starmer, il premier britannico, invoca il riconoscimento dello Stato della Palestina.
“Israele, infatti, deve però fare attenzione a non cadere “dalla padella nella brace” e ritrovarsi altri nemici in casa, con, inoltre, l’incessante movimento antisionista che non finirà certo con la fine delle ostilità. Interessante il discorso tenuto,nel febbraio di quest’anno, all’ONU da Luai Ahmed, uno yemenita che accusa il mondo di tutte queste manifestazioni contro Israele, mentre non ha visto alcuna mobilitazione o bandiere sventolate per le guerre e gli stermini in Sudan o per gli altri stermini di innocenti nello Yemen ed in Siria e per i missili lanciati dallo Yemen contro Israele mentre il suo popolo yemenita muore di fame”.
Ci troviamo veramente di fronte a verità manipolate. Ma ritorniamo nella nostra Europa. Signor Generale, questo atteggiamento di pressing sugli armamenti da parte della Germania, incute ancora più paura nel pensare di inviare persino soldati in Ucraina per la difesa dagli attacchi russi.
“Per quanto riguarda gli accordi sottobanco Trump, Putin e Vonderlyen, credo che sia di tutta evidenza che si sta cercando, in Europa, di sostenere la Germania che è caduta in una spirale di recessione per la crisi del suo apparato industriale, affossato dalla concorrenza cinese e dal costo dell’energia, salito oltre misura per scellerate scelte di natura green (chiusura delle centrali nucleari mentre si riducevano drasticamente i flussi di gas). Lo spostamento della produzione dall’automotive all’industria degli armamenti può essere un errore che l’Europa potrebbe pagare per investire in qualcosa che poi potrebbe avere uno scarso mercato internazionale per la concorrenza che propone strumenti a prezzi decisamente più bassi”.
Ma non le sembra che l’intera Unione Europea, con le sanzioni alla Russia, abbia subito un drastico e duro calo di economia su tutti i fronti? Adesso anche la Francia dichiara un debito pubblico piuttosto allarmante.
“Che, poi i Paesi europei abbiano perso peso non credo possa essere considerato lontano dalla realtà. Purtroppo una unione di Stati spinti da interessi economici, che si fanno concorrenza tra loro, senza pensare ad economie di scala, senza una visione unica delle cose che succedono nel mondo, senza una voce unica che parli a nome di tutti e quando lo fa, nascono subito posizioni diverse e voci diverse dai singoli stati (Francia e Germania in primis) che peso può avere di fronte ad altre realtà capaci di incidere velocemente sui cambiamenti repentini di un mondo dove tutto diventa in rapido divenire. Trump pensa agli interessi degli USA con forza e determinazione e invita tutti a trovare dei compromessi dall’alto della sua potenza economica e militare. Nella NATO ha dato la sveglia perché l’Europa, una volta per tutte, pensi meglio al suo futuro di difesa, senza necessariamente considerare solo la Russia il suo nemico di riferimento”.
Bene, anzi male, chiudiamo con un crollo europeo che non lascia sperare niente di buono! Signor Generale la sua analisi attuale sullo stato di crisi economica e bellica, oserei definirla reale e disarmante; aggiungerei anche “Assurda” nel 2025, per come ci riporta ad un quadro di geopolitica mondiale, fatto a pezzetti, senza alcuna possibilità di recuperare i cocci per ricomporre un mosaico di pace e del buon vivere.