CATANIA – “Care Colleghe e Cari Colleghi del Personale docente e tecnico-amministrativo, Care Studentesse e Cari Studenti“. Inizia così la lettera di commiato inviata questa mattina dal rettore Francesco Priolo, al termine del suo mandato, all’intera comunità universitaria.
Un bilancio delle sfide e delle soddisfazioni “collezionate” nel corso del sessennio 2019/2025 che lo ha visto alla guida dell’Ateneo. Si può riassumere così il contenuto del messaggio, che prosegue così: “Mi rivolgo a voi per l’ultima volta per un breve e sentito commiato dopo sei anni di intenso lavoro alla guida dell’Ateneo. Questo, per me, è il tempo dei ricordi, anche di quelli più lontani. Difficile non legare le principali scelte che ho operato agli eventi dolorosi e straordinari che hanno segnato la storia recente e quella della nostra comunità universitaria: dalla pandemia ai drammatici conflitti ancora in atto, dalla questione morale al PNRR. Non rinnego nulla, neanche i possibili errori, tuttavia, sono sinceramente soddisfatto della capacità che abbiamo avuto di superare insieme le difficoltà e rilanciare l’Ateneo. Questo adesso è il momento di andare oltre e più lontano.
È innegabile, infatti, che le ferite al nostro interno e gli strappi nei rapporti con le istituzioni e la società civile sono ormai parte di un passato che non può e non deve più ritornare. In questi anni, a costo di importanti sacrifici, abbiamo dato prova di forza, senso di responsabilità e dignità, ristabilendo rapporti di fiducia con il nostro territorio. Lo abbiamo fatto guardando al futuro con un’azione di risanamento ispirata a solidi principi etici, che ha toccato in positivo i nostri bilanci, potenziato le nostre strutture, e che ci ha permesso anche di dare forma a un’importante azione di rigenerazione urbana. Grazie a finanziamenti esterni per oltre 100 MEuro, in più parti della nostra città, così come a Siracusa, avremo presto molti più posti aula e 700 posti letto aggiuntivi.
Il raggiungimento di nuovi standard di qualità ci è stato riconosciuto dall’ANVUR nel 2021 e dal CENSIS lo scorso luglio. C’è ancora molto da fare, e la prova di un nuovo accreditamento è vicina, ma le basi sono state poste per noi, per l’amore che abbiamo per il Siciliae Studium Generale, ma soprattutto per i nostri studenti e studentesse. Questa governance non ha mai mancato di pensare alla loro crescita, investendo sull’orientamento grazie al progetto OUI, aumentando di 14 il numero dei nuovi Corsi di Studio e stringendo nuove partnership internazionali come l’Alleanza europea EUNICE. La risposta c’è stata: rispetto al 2019, le nuove immatricolazioni sono cresciute di circa il 40%. Ringrazio i colleghi e le colleghe del personale docente e tecnico-amministrativo, ciascuno/a nel proprio ruolo, per l’impegno a gestire carichi didattici e di lavoro via via più pesanti.
Molto è stato fatto anche sul piano della ricerca e della terza missione. Gli investimenti legati alla stagione del PNRR e degli ultimi PRIN hanno permesso un incremento annuo nei finanziamenti competitivi da 4 a 50 MEuro; quanto alle attività sociali e culturali che abbiamo messo in campo, non posso non ricordare che il nostro polo penitenziario è uno dei più frequentati e attivi di tutto il territorio nazionale; che da luglio i nostri Museo delle Mirabilie e Città della Scienza sono gli unici, insieme a quelli delle Università di Padova e Pisa, ad essere stati accreditati dal Ministero dei Beni Culturali, e che lo spazio performativo del Centro Universitario Teatrale, fondato nel 2021, ha arricchito con una programmazione di qualità il panorama culturale della nostra città, coinvolgendo direttamente diverse centinaia di studenti e studentesse. Anche qui, grazie di cuore a tutte e tutti coloro che hanno reso possibili questi successi.
Ho dato conto dettagliato dei risultati che ho raggiunto insieme a questa governance nel volume DestinAzioni, presentato a settembre scorso, nel corso della mia ultima inaugurazione di anno accademico. Mi piace, però, includere anche in questo mio ultimo messaggio qualche dato sulla crescita professionale di una parte consistente della nostra comunità. Dal 2019 a oggi, sulla base di nuovi e più omogenei regolamenti in tutti i 17 dipartimenti, sono stati espletati rispettivamente circa 200 concorsi di prima fascia, 130 di seconda fascia, 300 di RtdB/RTT e 250 di RtdA per un totale di quasi 900. Per la parte del personale tecnico-amministrativo, poi, si è proceduto a 239 stabilizzazioni, a circa 120 PEV e alla pubblicazione di bandi per oltre180 posizioni per un totale di oltre 500.
Quello di questi sei anni è stato un viaggio lungo fatto di slanci in avanti e penosi rallentamenti che hanno reso senz’altro più faticoso il raggiungimento di importanti obiettivi. Giunto ormai alla fine, e andando oltre i progetti di crescita dell’Ateneo, posso dire di essermi impegnato sempre e innanzitutto a promuovere un processo di pacificazione, che desse inizio a un corso nuovo e al contempo condiviso. Per questo, nell’intento di tenere sempre la barra dritta, ho legato ogni processo decisionale alla più ampia collegialità, andando oltre le appartenenze e valorizzando sempre le competenze. Ricordo ancora le innumerevoli riunioni con il gruppo dei miei Delegati, quelle del Collegio dei Direttori di Dipartimento e dei Dirigenti, così come le azioni di quelle commissioni che ho voluto istituire per la prima volta non solo per dare impulso alla didattica, alla ricerca e alla terza missione, ma anche, ad esempio, per rendere più trasparente e strategico lo sviluppo del nostro organico. Mi sono sempre impegnato a rimanere in ascolto e ho imparato da tutte e tutti. Nonostante il senso di solitudine che spesso ho provato, le tante amarezze e le perdite sul piano personale, sono pochi i punti di questa storia che, se anche potessi, riscriverei. Sono infatti orgoglioso dei tanti risultati che insieme abbiamo raggiunto.
Concludo con un pensiero commosso nei confronti di quei colleghi e colleghe, studenti e studentesse, che ci hanno lasciato in questi anni. La nostra comunità non li dimenticherà. Tengo a esprimere poi un sincero ringraziamento a coloro che ‒ a partire dalle Prorettrici Vania Patanè e Francesca Longo, e i Direttori Generali Giovanni La Via e Corrado Spinella ‒ si sono spesi al mio fianco per il bene dell’Ateneo. Non potrò mai dimenticare la loro vicinanza e affetto anche nei momenti più difficili e fino alla fine del mio mandato. La mia riconoscenza, infine, va a tutto lo staff di Segreteria coordinato da Francesca Scollo per avere saputo interpretare un ruolo delicato e complesso non solo con professionalità e dedizione, ma anche con gentilezza e sensibilità.
Affido al Magnifico Rettore, Prof. Enrico Foti, un Ateneo sano anche sul piano delle risorse finanziarie, forte del rispetto delle istituzioni e consapevole delle tante sfide che ci attendono. Faccio a lui e alla sua squadra di governo i più sinceri auguri di buon lavoro nella certezza che Unict saprà raggiungere nuovi prestigiosi traguardi.
È stato per me un onore e un privilegio servire in questi anni la nostra Comunità universitaria.
W il Siciliae Studium Generale Università di Catania“, conclude il rettore Priolo.