POZZALLO – Situazione incandescente per la Ong Sea Watch in seguito al fermo della nave veloce Aurora da parte delle Autorità italiane. L’imbarcazione è stata fermata a Pozzallo, nel Ragusano. Il provvedimento riguarda fatti avvenuti tre giorni fa quando l’equipaggio, dopo aver salvato 75 naufraghi, non ha rispettato il porto assegnato per lo sbarco, ovvero quello di Reggio Calabria.
I migranti sarebbero sbarcati a Pozzallo a causa della scarsità di carburante.
Nel frattempo arrivano parole amare da parte della Ong, spiegando come “il centro di coordinamento del soccorso marittimo di Roma” abbia cambiato “il porto assegnato a Pozzallo, la mattina del 7 settembre”.
“La nave è stata fermata sostenendo che avrebbe potuto raggiungere Reggio Calabria, contrariamente alle sue stesse dichiarazioni e alla decisione presa il 7 settembre“.
“Dovremo stare fermi in porto mentre, a poche miglia di distanza, nel Mediterraneo centrale centinaia di persone rischiano la vita“, accusa Sea Watch. La Prefettura di Agrigento si occuperà di determinare la durata del fermo e la sanzione pecuniaria nei prossimi giorni.



