Tensioni sulla Sumud Flotilla: “Colpita da un drone”. Israele ordina l’evacuazione totale della città

Tensioni sulla Sumud Flotilla: “Colpita da un drone”. Israele ordina l’evacuazione totale della città

MONDO – La crisi in Medio Oriente si intensifica su più fronti. Mentre gli attivisti della Global Sumud Flotilla denunciano un attacco con drone davanti alle coste tunisine, l’esercito israeliano ha ordinato per la prima volta l’evacuazione totale di Gaza City.

La nota ufficiale della Global Sumud Flotilla

Secondo quanto riferito dagli organizzatori, una delle barche della flottiglia umanitaria, ancorata al largo di Sidi Bou Said, sarebbe stata colpita da un drone: “La Global Sumud Flotilla – ancorata al largo delle coste del porto tunisino di Sidi Bou Said – conferma che una delle sue barche è stata colpita da quello che sembra essere un drone”, si legge in una nota diffusa sui social.

Nelle immagini pubblicate si percepisce un ronzio, seguito da un lampo di luce, poco prima che a bordo divampasse un incendio, poi domato senza feriti.

La risposta delle autorità tunisine

Le autorità tunisine hanno però escluso questa ricostruzione. Il portavoce della Guardia nazionale Houcem Eddine Jebabli ha spiegato che “non sono stati rilevati droni” e che le prime indagini indicano un incendio partito da alcuni giubbotti di salvataggio. Una successiva dichiarazione ufficiale, diffusa su Facebook, ha ribadito che le voci relative a un drone sono “del tutto infondate“, suggerendo che le fiamme possano essere state innescate da una sigaretta.

Gli attivisti, però, insistono: “È stato al 100% un drone che ha sganciato una bomba”. Nessun commento, al momento, da fonti militari israeliane.

La situazione a Gaza

Intanto a Gaza l’Idf ha emesso un avviso senza precedenti: “L’esercito è determinato a sconfiggere Hamas e opererà nella città di Gaza con grande determinazione. – ha dichiarato un portavoce in lingua araba su X – Per la vostra sicurezza, evacuate immediatamente utilizzando la strada Al-Rashid verso la zona umanitaria di Al-Mawasi. Rimanere nell’area è estremamente pericoloso”.

Secondo le stime israeliane, in città si trovano ancora circa 900mila persone, nonostante circa 100mila abbiano già abbandonato l’area nei giorni scorsi. L’ordine è stato diffuso anche tramite volantini e messaggi telefonici. Israele ritiene inoltre che all’interno di Gaza City Hamas stia trattenendo tra 8 e 10 ostaggi.

I bombardamenti nelle ultime 72 ore

Nelle ultime 72 ore, l’esercito ha fatto esplodere 5 grattacieli alti fino a 15 piani, che ospitavano circa 4.100 persone distribuite in oltre 200 appartamenti. I bombardamenti hanno anche distrutto 350 tende vicine, dove vivevano circa 3.500 sfollati.

Una cifra inferiore a quella rivendicata dal premier Benjamin Netanyahu e dal ministro della Difesa Israel Katz, che avevano parlato di “decine di edifici” colpiti.

Le Idf sostengono che i palazzi fossero utilizzati da Hamas per attività operative e di sorveglianza e assicurano che i civili erano stati avvertiti in anticipo.

Di Paola (M5S): “Schifani dica da che parte sta”

L’episodio, ancora avvolto da versioni contrastanti, riaccende il dibattito politico in Sicilia e in Italia.

A intervenire è il vicepresidente dell’Assemblea regionale siciliana e coordinatore regionale del Movimento 5 Stelle, Nuccio Di Paola, che ha presentato una mozione per impegnare il governo Schifani a prendere una posizione ufficiale a sostegno della missione.

“Quanto accaduto – ha dichiarato Di Paola – mette in luce ancora una volta il silenzio del governo regionale. Ho già depositato una mozione che impegna l’esecutivo a sostenere ufficialmente la missione. Il presidente Schifani dica chiaramente da che parte sta”.

Il deputato pentastellato ha puntato il dito anche contro il governo nazionale: “Mentre Giorgia Meloni utilizza i soldi delle nostre tasse per finanziare le vacanze in Italia dei soldati israeliani che stanno massacrando la popolazione inerme di Gaza, il presidente della Regione dovrebbe superare le logiche di partito e riconoscere l’impegno civile degli equipaggi partiti dalla Sicilia. Schifani chieda al Governo e alla Farnesina di garantire, tramite canali diplomatici, la tutela fisica e la libertà personale degli attivisti italiani, con particolare attenzione a quelli siciliani”.

Il vicepresidente dell’Ars ha infine sottolineato la necessità di un’iniziativa istituzionale: “La Tunisia ha negato che si trattasse di un attacco aereo, ma le immagini raccontano un’altra verità. Per questo è ormai indifferibile che il governo regionale, anche tramite la Conferenza delle Regioni, promuova un’azione di sensibilizzazione affinché le istituzioni europee e internazionali vigilino sul pieno rispetto del diritto internazionale”.