PATERNÒ – Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) continua a dare i suoi frutti e a rappresentare una occasione importantissima per gli studenti dell’Istituto d’Istruzione Superiore “Mario Rapisardi” di Paternò, guidato dalla Dirigente Scolastica Dott.ssa Maria Grazia D’Amico.

Nello specifico, all’interno delle iniziative previste e organizzate in quest’anno 2025 secondo le linee guida del Decreto Ministeriale 19, l’Istituto ha attivato, sia presso la sede centrale sia presso la sede di Santa Maria di Licodia, una serie di percorsi co-curriculari innovativi, volti a potenziare le competenze digitali e STEM, linguistiche (di Inglese e di Italiano/Latino/Greco), sociali e civiche in materia di cittadinanza attiva (Scienze Umane, Diritto ed Educazione Civica), con l’obiettivo di offrire opportunità formative di alto livello. Parallelamente, l’offerta didattica è stata arricchita con corsi laboratoriali, come quelli teatrali e musicali, che promettono di stimolare la creatività e la fantasia delle giovani generazioni.
Un esempio tangibile arriva da un gruppo di alunni delle classi I A, II A e IV A del Liceo Classico, che, nell’ambito di un percorso disciplinare per la formazione e la motivazione, ha realizzato degli elaborati artistici davvero unici. Così, nella mattinata di giovedì 4 settembre, si è giunti alla conclusione del laboratorio “Cantastorie”, coordinato dalla Dott.ssa Francesca Busacca, erede della celebre famiglia di poeti-cantori paternesi, e del Prof. Mauro Geraci dell’Università degli Studi di Messina, esimio conoscitore ed interprete della canzone popolare siciliana. Si è trattato di un’attività complessa e completa, imperniata su alcuni temi centrali e finalizzata a far conoscere, studiare e sperimentare ai ragazzi stessi le diverse tecniche per raccontare in musica.

Il progetto ha previsto un momento storico introduttivo (con l’impiego di audio-visivi e con il coinvolgimento attivo dei partecipanti) all’arte della memoria, alle forme poetiche tradizionali di narrazione, alle modalità espressive in uso presso i “pueti-cantastorii” di Sicilia (Orazio Strano, Ciccio Busacca, Franco Trincale) e alla loro applicazione nelle storie raccontate, a partire dalle vicende di banditi come Salvatore Giuliano. In un secondo momento, gli alunni coinvolti nel progetto, ascoltando alcuni canti del repertorio classico, si sono esercitati a percepire e a memorizzare alcune rime, alcuni moduli ritmico-melodici, tradizionalmente usati dai professionisti della parola cantata. In seguito, queste regole compositive sono state utilizzate per versificare e intonare le poesie e le ballate composte dagli stessi allievi su alcuni avvenimenti di cronaca scelti assieme ai docenti esperti, emblematici di problematiche attuali (ad esempio, il rispetto dei diritti delle donne).
Al termine del percorso, è stata elaborata una canzone a ballo (originale), che riassume e mette in scena la storia di femminicidio in cui è rimasta vittima Giulia Cecchettin. Imparando a fare uso delle competenze tecniche acquisite, le studentesse e gli studenti del laboratorio sono diventati, infatti, veri e propri cantastorie di una vicenda tragica che ha talmente impressionato e scosso l’opinione pubblica, da indurre il Ministero dell’Istruzione e del Merito a sottoscrivere un Protocollo d’Intesa con la Fondazione Cecchettin, mirante alla definizione di progettualità per le scuole di ogni ordine e grado.

Questa ballata è il risultato di un intenso lavoro di squadra e di una forte sinergia tra i ragazzi e le ragazze del Liceo Classico. L’entusiasmo e l’interesse manifestati confermano come i laboratori creativi possano essere uno strumento utile per innovare la didattica e dare vita a prodotti di eccellente qualità, garantendo un futuro migliore ai discenti. Soprattutto, però, le esperienze vissute dagli alunni che hanno partecipato al progetto sui cantastorie, documentate con fotografie e video, hanno dimostrato che il confronto con altre forme di racconto orale in versi contribuisce alla costruzione della propria identità culturale.





