Salvati migranti al largo della Libia: recuperati i cadaveri di tre ragazzine

Salvati migranti al largo della Libia: recuperati i cadaveri di tre ragazzine

LAMPEDUSA – Operazione di salvataggio nelle scorse ore da parte della nave ong Nadir, che ha soccorso una sessantina di migranti nei pressi delle coste della Libia.

Nel corso dell’intervento ha recuperato anche tre cadaveri per poi dirigersi verso Lampedusa.

I naufraghi messi in salvo – nigeriani, etiopi, eritrei, malesi, ivoriani e sudanesi – viaggiavano su un barcone che aveva iniziato a imbarcare acqua. Sarebbero partiti da Zuara, in Libia, all’alba di giovedì.

Tra le persone soccorsi c’è una donna al quarto mese di gravidanza e un minorenne con gravi ustioni. I due sono stati portati a Lampedusa, insieme ad altre 12 persone, tra cui 4 donne, 5 minorenni e i familiari delle persone ricoverate al poliambulatori dell’isola.

Otto dei 14 sbarcati a Lampedusa raccontano di una donna caduta in acqua prima che arrivassero i soccorritori della ong. Di lei non si avrebbero più notizie: risulta attualmente dispersa.

La nave Mediterranea si “ribella” agli ordini

La nave Mediterranea è approdata ieri sera a Trapani, nonostante il porto assegnato ieri fosse quello di Genova, e i 10 migranti a bordo sono sbarcati.

Presenti al molo la polizia, i volontari di Save the Children e un pulmino della Croce rossa italiana.

“A bordo sono saliti il medico dell’Usmaf – spiega Beppe Caccia, capo missione della Mediterranea Saving Humans – e le persone sono state tutte fatte sbarcate. Poco prima che arrivassimo a destinazione ci è stato detto via radio se eravamo consapevoli che il nostro porto assegnato era quello di Genova e che quindi, stavamo compiendo un’azione non consentita. Abbiamo dimostrato che ne eravamo consapevoli”.

“Con onde di quasi tre metri – spiega l’equipaggio – abbiamo scelto il porto più vicino”.